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Nuovi e più efficienti farmaci cellulari sviluppati dal Centro di Riferimento Oncologico

venerdì 15 aprile 2016

Ottenere farmaci cellulari molto più efficienti contro forme di tumore legate a infezioni da virus è oggi possibile grazie alla metodica sviluppata da un team di ricercatori del CRO di Aviano guidati da Riccardo Dolcetti.

Ottenere farmaci cellulari molto più efficienti contro forme di tumore legate a infezioni da virus è oggi possibile grazie alla metodica sviluppata da un team di ricercatori del CRO di Aviano guidati da Riccardo DOLCETTI – in comando finalizzato in Australia per guidare la cattedra di Cancer Medicine della University of Queensland, a Brisbane - trattata in un lungo articolo pubblicato dalla prestigiosa rivista statunitense Cancer Immunology Research.

«Le terapie basate sull’uso di cellule – spiega Paolo DE PAOLI, Direttore Scientifico del CRO - si stanno rivelando molto promettenti anche in campo oncologico: oltre al trapianto delle staminali emopoietiche e all’utilizzo di cellule staminali di altra origine, le prospettive terapeutiche puntano decisamente anche sulla produzione di farmaci cellulari per eliminare il tumore».

Tali approcci prevedono il prelevamento di cellule immunitarie dal paziente (linfociti T, cellule dendritiche, ecc.) che vengono poi manipolate in vitro in ambienti controllati per “addestrarle” a riconoscere e uccidere le cellule tumorali e, successivamente, re-infuse nel sangue dello stesso paziente. «Una terapia – ha spiegato Dolcetti - dimostratasi particolarmente efficace per la cura di alcuni tumori causati da virus (linfomi, carcinomi del nasofaringe, carcinomi della cervice uterina, melanomi ecc), ma potenzialmente applicabile con successo a qualsiasi forma di neoplasia».

«La strategia che abbiamo utilizzato non prevede l’uso di ingegneria genetica – spiega Dolcetti – ma il semplice trattamento in vitro di alcune cellule del sangue periferico del paziente con basse dosi di un farmaco comunemente usato in clinica. Il prodotto finale è composto da particolari globuli bianchi del paziente (i linfociti T) che sono in grado di riconoscere un ampio numero di bersagli tumorali e a uccidere le cellule maligne con una efficienza superiore rispetto a quanto finora ottenuto con le comuni preparazioni».

Tuttavia, anche se è stata notevomente semplificata dalle innovazioni apportate dal gruppo di Dolcetti (Damiana Antonia Faè, Debora Martorelli, Katy Mastorci, Elena Muraro, Jessica Dal Col, Elisa Comaro), la produzione di questi nuovi farmaci cellulari necessita comunque di strutture autorizzate secondo le vigenti normative europee, le cosiddette cell factories. Uno studio in tal senso, che consentirebbe di erogare prestazioni terapeutiche di elevato impatto ai pazienti oncologici (e non), è attualmente al vaglio della Regione FVG.

Ufficio Stampa
Istituto Nazionale Tumori
IRCCS CRO Aviano
Massimo Boni