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Tubertini: Farmaci utilizzati e maggiore o minore intensità dell'approccio terapeutico fattori di grande rilievo organizzativo-gestionale | De Paoli: Pazienti sempre più cruciali nella discussione

giovedì 22 febbraio 2018
PORDENONE, 22 febbraio 2018 – Intervenendo al focus sul carcinoma mammario promosso da Cro, Uniud e Aiom in corso di svolgimento a Pordenone, il direttore generale dell’Istituto, Mario Tubertini, ha spiegato che per quanto riguarda il tumore della mammella, diversamente dal passato, l’attenzione è rivolta alle nuove scoperte sulla eterogeneità della patologia. 
«Ancora una volta – ha aggiunto – questa neoplasia mantiene la sua priorità nel rappresentare un argomento privilegiato per la ricerca affinché vi siano positive ricadute sulla salute delle pazienti. Ed è questo – ha proseguito – il ruolo principale che devono svolgere gli IRCCS: ricerca clinica, traslazionale e approccio multidisciplinare. Ovviamente gli aspetti in discussione hanno una diretta attinenza ad un problema di cui i professionisti dovranno necessariamente farsi carico, ossia la sostenibilità del sistema». Secondo Tubertini, infatti, i farmaci utilizzati e la maggiore o minore intensità dell’approccio terapeutico «sono fattori di grande rilievo organizzativo-gestionale». 
Il direttore generale del CRO ha chiosato aggiungendo che in un’indagine di una compagnia internazionale di consulenza, una delle chiavi individuate per garantire la sostenibilità fu “qualità e standardizzazione”, ossia che standard clinici definiti e applicati stabiliscono meccanismi di responsabilità e maggiore trasparenza, rafforzando così la fiducia dei consumatori.
 
Paolo De Paoli, direttore scientifico del CRO, ha posto l’accento sulla collaborazione tra le strutture regionali, strategica anche nell’interazione con organismi nazionali e sovranazionali aggiungendo che oggi, più che mai, c’è bisogno di uno scambio continuo di informazioni, «necessità imprescindibile perché i temi in rapida evoluzione sono tanti, come la medicina di precisione». Secondo De Paoli, infine, emerge la necessità di inserire in discussione, tra gli stakeholder dell’oncologia, le voci e le esperienze dei pazienti, un tema centrale che garantisce l’utilizzo ottimale delle risorse e il rispetto delle opinioni di chi è un partecipante attivo ai percorsi di cura.
 
 


Ufficio Stampa | IRCCS CRO Aviano