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Radioterapia, ora il respiro è sotto controllo

mercoledì 13 aprile 2022

I trattamenti alla mammella possono comportare effetti avversi a livello cardiaco: nuove tecniche e tecnologie permettono di minimizzare i rischi

Team radioterapia mammella

La radioterapia è parte integrante ed essenziale nel trattamento locale del tumore della mammella e trova sempre indicazione dopo la quadrantectomia, ovvero l’intervento chirurgico conservativo di rimozione del solo tumore, e nei casi più severi anche dopo la mastectomia, ovvero la rimozione chirurgica totale della mammella. Solitamente il trattamento è molto ben tollerato, tuttavia quando viene irradiata la mammella sinistra si può verificare una tossicità – poco frequente, ma potenzialmente grave – di tipo cardiaco. Questo effetto avverso può riguardare una piccola percentuale di pazienti che presentano già altri fattori di rischio cardiovascolare e si manifesta sotto forma di aumento del rischio di eventi coronarici, quali angina e infarto miocardico.

Fortunatamente le tecnologie radioterapiche più recenti permettono di risparmiare al massimo il cuore. Tra queste, una tecnica che si è sviluppata negli ultimi anni consiste nell’eseguire il trattamento radiante sfruttando il movimento toracico del respiro. In altre parole viene chiesto alla paziente di compiere un inspiro profondo e di trattenerlo per almeno 15 secondi, durante i quali verrà erogata la dose di radioterapia. L’aria che si interpone tra il margine cardiaco e la parete toracica farà si che il cuore si allontani dalla zona di trattamento e che di conseguenza riceva meno dose, ottenendo il massimo risparmio dei tessuti.

Nel 2018 il Centro di Riferimento Oncologico si è dotato di un acceleratore lineare in grado di leggere i movimenti respiratori e di erogare la dose soltanto durante la fase inspiratoria. Dopo un periodo di training eseguito presso il centro di radioterapia di Liverpool, a partire da marzo 2019 tale tecnica è stata implementata anche presso la radioterapia del CRO ad Aviano.  Fondamentale è poi stato poi, nel 2020, l’aggiornamento del sistema con l’acquisizione di un visore tramite il quale la paziente riesce in modo autonomo riconoscere e controllare in autonomia il proprio tracciato respiratorio. Quest’ultimo miglioramento, in particolare, è stato reso possibile da una raccolta fondi di solidarietà promossa da Despar presso i punti vendita del Friuli Venezia Giulia in occasione della Festa della Donna.

La realtà di Aviano è uno dei centri di riferimento in Italia per tale tecnologia: qui vengono indirizzati pazienti già infartuati o con gravi problematiche cardiologiche anche da altri ospedali. Ad oggi sono già stati eseguiti già oltre 220 trattamenti: dai calcoli radiobiologici eseguiti si stima che ogni 50 pazienti, almeno un infarto miocardico venga evitato. Il prossimo obiettivo è di implementare tale tecnica non solo per la mammella sinistra, ma anche per il trattamento di altre neoplasie che si spostano con il respiro, quali quelle del distretto toracico o dell’addome superiore.