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L’oblio oncologico è legge anche grazie al CRO

mercoledì 6 dicembre 2023

Riconosciuto un diritto importante per il quale, fin dal 2008, si sono impegnati i professionisti dell’istituto di Aviano

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Adottare un bambino, chiedere un mutuo, stipulare un’assicurazione o partecipare a un concorso non rappresenterà più una corsa a ostacoli per le persone guarite da un tumore e che hanno terminato le cure da più di dieci anni. L'oblio oncologico, infatti, è finalmente legge.

L’approvazione in Senato assicura, anche in Italia, pari diritti alle persone alle quali è stata diagnosticata una malattia oncologica in vari aspetti della vita quotidiana, come l’accesso non condizionato ai finanziamenti bancari, al lavoro o all’adozione. Un progresso importante per la nostra società al quale anche i professionisti dell'IRCCS di Aviano hanno lavorato intensamente fin dal 2008, con progetti di ricerca epidemiologica e clinica finanziati dal Ministero della Salute e dall’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul cancro.

Il concetto che si potesse parlare di guarigione e non solo di cura dei tumori è stato presentato nel 2014 nella monografia prodotta dall’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM), coordinata dalla Struttura di Epidemiologia Oncologica del CRO assieme ad altri istituti. Da allora, i ricercatori di Aviano hanno prodotto più di 20 articoli scientifici sul tema della sopravvivenza, della prevalenza e della guarigione dalle malattie oncologiche pubblicate su prestigiose riviste mediche con vasta diffusione tra le associazioni dei pazienti e degli oncologi.

Attività scientifica ad ampia ricaduta sociale, consolidata da un ulteriore recente finanziamento concesso da AIRC per il periodo 2024-2028 all’Epidemiologia Oncologica del nostro istituto per lo studio ‘Indicatori di guarigione dal cancro: un ponte tra i dati di popolazione e le caratteristiche dei singoli pazienti’.

Grazie a questo progetto, s’intende approfondire e supportare le evidenze sulle possibilità di guarigione per molte persone con tumore studiate al CRO fin dal 2010 e fornire informazioni utili agli oncologi, per definire piani di sorveglianza più efficienti, e ai pazienti, per l’eliminazione delle discriminazioni associate alla malattia. Avere a disposizione dati scientifici sempre più solidi significa accrescere la fiducia nella ricerca, nei cambiamenti sociali e culturali, primo passo verso il superamento dello stigma e della discriminazione che ancora affliggono chi si ammala di cancro.