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CRO premiato al Congresso di Alleanza Contro il Cancro

venerdì 6 ottobre 2023

A Genova, il poster presentato da Lucia Scarabel si è messo in luce tra oltre 200 lavori di ricerca

Scarabel premio ACC

Un nuovo riconoscimento per la ricerca condotta al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano è arrivato nel corso dell’ottavo Annual Meeting di Alleanza contro il cancro, la Rete oncologica nazionale fondata nel 2002 dal Ministero della Salute, che si è da poco concluso al Policlinico IRCCS San Martino di Genova.

Lucia Scarabel, ricercatrice sanitaria della Struttura di Farmacologia Sperimentale e Clinica del CRO, diretta dal dottor Giuseppe Toffoli, è stata premiata per il suo poster Monitoring serum HLA-G level to predict recurrence in locally advanced rectal cancer (LARC) treated with neoadjuvant chemoradiation (nCRT), dalla giuria composta dal Direttore Scientifico dell’Istituto ligure, Antonio Uccelli, da Lucia Del Mastro (specialista in Oncologia Medica e coordinatrice del working group Mammella di ACC) e da Ruggero De Maria, Presidente di ACC.

Il lavoro è stato selezionato tra gli oltre 200 abstracts ricevuti e valutato tra i sei migliori in assoluto, dando così l’opportunità alla dottoressa Scarabel di presentare a tutti i partecipanti al convegno di Genova i risultati ottenuti.

LA RICERCA. In un sottogruppo di 71 pazienti (appartenenti a una casistica di oltre 700) affetti da tumore del retto localmente avanzato e trattati al CRO a partire dal 2008 con radio-chemioterapia neo-adiuvante, è stata evidenziata l’importanza del monitoraggio dei livelli della proteina HLA-G solubile per migliorare l’identificazione delle persone più a rischio di sviluppare recidive. Negli ultimi anni, diversi studi hanno mostrato come l’immunocheckpoint HLA-G abbia un ruolo chiave nei meccanismi di evasione promossi dal tumore. Comprendere in che modo agisca e identificare nuovi biomarcatori potrà aiutare a predire anticipatamente il decorso della malattia e la risposta di ogni paziente alle cure.

La ricerca avianese s’inserisce nell’ambito di un progetto volto a migliorare i criteri di stratificazione dei pazienti con tumore del retto localmente avanzato. L’obiettivo primario è quello di personalizzare il trattamento, in modo da ridurre il rischio di recidiva locale e quello di metastasi a distanza, ma anche di mitigare gli effetti collaterali e di preservare quanto più possibile la funzione dell’organo, con conseguente miglioramento della qualità di vita dei pazienti.

“La multidisciplinarietà del team che si occupa della personalizzazione delle cure è il vero punto di forza di questo lavoro e, in generale, dell’approccio al paziente del nostro Istituto”, sottolinea Erika Cecchin, dirigente farmacista della Farmacologia sperimentale e clinica del CRO che da tempo si occupa di questa linea di ricerca. Allo studio, infatti, oltre alla Farmacologia Sperimentale e Clinica del CRO, hanno contribuito i professionisti dell’Oncologia Radioterapica, dell’Epidemiologia Oncologica, dell’Anatomia Patologica, dell’Oncologia Medica, della Gastroenterologia oncologica e sperimentale e della Chirurgia oncologica.

Il lavoro è stato finanziato grazie ai fondi del 5x1000 Seed Grants (bando specifico per i giovani ricercatori, che ha individuato proprio nella dottoressa Scarabel l’investigatore principale, ndr) e, attualmente, da uno stanziamento del Ministero della Salute nell’ambito di un progetto di collaborazione tra CRO di Aviano (investigatore principale Elena De Mattia della Farmacologia Sperimentale e Clinica), IOV di Padova e Istituto di Candiolo di Torino che prevede l’utilizzo di studi clinici innovativi e tecnologie avanzate per l’identificazione di ulteriori fattori in grado di fornire ai pazienti con carcinoma del retto il miglior trattamento e la migliore qualità di vita possibile.