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Il CRO si conferma un'eccellenza nella ricerca

mercoledì 11 gennaio 2023

Sono ben 7 i progetti di ricerca e PNRR finanziati dal Ministero della Salute

Ricerca oncologica

Il Ministero della Salute ha rilasciato in questi giorni i risultati della selezione competitiva per l’assegnazione di progetti di ricerca nei bandi di Ricerca finalizzata sanitaria (FSN) e nel PNRR Malattie Croniche non Trasmissibili (MCnT) ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali. Una selezione che ha visto la presentazione di oltre 1000 progetti nelle tre categorie previste – progetti ordinari (RF), giovani ricercatori (GR) e starting grant (SG) – e nelle discipline per il bando di Ricerca finalizzata 2021. Per l’area di Oncologia sono stati finanziati 16 progetti su 86 presentati nella categoria RF, 12 su 90 nella categoria GR e 8 su 30 nella categoria SG, in base alla valutazione di merito fatta da una commissione internazionale che ha tenuto conto di innovazione, fattibilità e traslazionalità dei progetti, oltre che della qualità scientifica dei ricercatori coinvolti.

Il Centro di Riferimento Oncologico ha conseguito riconoscimenti meritevoli di finanziamento per i progetti presentati in tutte le categorie, dimostrando ancora una volta di essere all’avanguardia nazionale sulla ricerca oncologica.

Nella categoria RF, destinata ai ricercatori senior, sono stati finanziati due progetti. Il primo, presentato da Barbara Belletti dell’Oncologia molecolare del CRO, studierà l’eterogeneità dei tumori luminali della mammella al fine di personalizzare il trattamento delle pazienti e identificare possibili alternative terapeutiche per i casi resistenti alle terapie standard. Il progetto – che vede coinvolto come co-PI Fabio Puglisi, direttore del Dipartimento di Oncologia medica del CRO, e a cui partecipa anche l’Università degli studi di Torino – avrà un forte impatto traslazionale e mira a trasferire in breve tempo le conoscenze ottenute con la ricerca nella pratica clinica. Un progetto finanziato con 450.000€ e frutto di una stretta collaborazione fra l’Oncologia molecolare e le unità operative cliniche afferenti alla Breast Unit del CRO che fa della ricerca sui tumori al seno un fiore all’occhiello dell’Istituto. A conferma della bontà degli sforzi compiuti in questi anni dalla Breast Unit c’è il risultato ottenuto da un altro progetto, quello presentato da Ilenia Segatto, giovane ricercatrice dell’Oncologia molecolare che ha ottenuto un finanziamento di 450.000€ nella categoria GR, riservata ai giovani ricercatori. Il progetto si prefigge l’obiettivo di studiare un nuovo biomarcatore per personalizzare la terapia dei tumori luminali della mammella, in collaborazione con l’Oncologia radioterapica del CRO (co-PI Lorenzo Vinante) e l’Università degli studi di Salerno.

Sempre nella categoria GR, Isabella Caligiuri e Stefano Palazzolo (co-PI) dell’Anatomia patologica hanno ottenuto un finanziamento di 380.000€ per un progetto, in collaborazione con l’Università degli studi di Pisa, in cui studieranno la possibilità di introdurre nuove terapie e biomarcatori nei tumori del colon-retto. Il progetto di Matteo Turetta e Giulia Brisotto (co-PI) dell’Immunopatologia e biomarcatori oncologici, assieme a Fabio Matrone dell’Oncologia radioterapica, ha ottenuto un finanziamento di 388.500€ per la personalizzazione delle terapie nei tumori prostatici basata sulla biologia del tumore e l’attività immunitaria del paziente.

Si segnala inoltre il risultato ottenuto nella categoria SG, destinata a finanziare le idee innovative di ricercatori molto giovani (con meno di 35 anni), grazie a Evelina Poletto dell’Oncologia molecolare che potrà studiare come migliorare le terapie anti-angiogeniche per una possibile cura delle metastasi.

«Sono molto orgogliosa del risultato ottenuto dai nostri ricercatori nell’ambito di questo bando» sostiene Silvia Franceschi, Direttore Scientifico del CRO. «Gli sforzi compiuti in questi anni dall’Istituto investendo sui giovani stanno cominciando a essere ripagati oltre le più rosee aspettative. Per comprenderne la portata vale la pena di fornire alcuni numeri: il CRO ha presentato 14 progetti nelle varie categorie ottenendo per ciascuno delle ottime valutazioni da parte della commissione di esperti internazionali. Il 35,7% (5 su 14) dei progetti sono stati finanziati in confronto alla media nazionale in tutte le categorie, la quale ha visto una percentuale di successo del 28,8% che, in ambito oncologico, si riduce al 17,4% (36 su 206) dei progetti valutati. Possiamo quindi affermare di essere stati fra gli Istituti oncologici più apprezzati dalla commissione internazionale, il che dimostra le elevate capacità di ricerca traslazionale del nostro Istituto».

La formazione dei giovani si basa anche sulla presenza in Istituto di ricercatori di respiro internazionale, come dimostra il risultato del bando del PNRR Malattie Croniche non Trasmissibili (MCnT) in cui, nell’area dedicata all’Oncologia, su 32 progetti presentati ben 21 sono stati finanziati in Italia, due dei quali all’interno del CRO. Si tratta di due progetti complessi e di alto profilo che ricadono nell’investimento 2.1 del PNRR per la valorizzazione e il potenziamento della ricerca biomedica del Servizio Sanitario Nazionale, finanziati ognuno con 1.000.000€. Il primo, coordinato da Gustavo Baldassare, direttore dell’Oncologia molecolare, studierà come migliorare e personalizzare la terapia dei tumori ovarici (in collaborazione con l’Istituto Tumori di Milano, l’Istituto Tumori di Napoli, l’Ospedale Cannizzaro di Catania e il MD Anderson Cancer Center di Houston). Il secondo, coordinato da Valter Gattei, direttore dell’Oncoematologia sperimentale e clinica del CRO, studierà come migliorare la terapia delle leucemie linfatiche croniche (in collaborazione con le Università di Catania e Piemonte Orientale e l’Ospedale di Cosenza).

«Questi importanti risultati confermano l’eccellenza (e la competitività) dell’attività dei ricercatori del CRO. L’Istituto sta investendo molto nell’implementazione – anche attraverso la ricerca – dei nuovi percorsi di oncologia personalizzata che mirano a fornire ai nostri pazienti la migliore terapia possibile per la loro malattia» commenta Francesca Tosolini, Direttore Generale del CRO. «Resta ancora molto da fare per migliorare e personalizzare le cure in oncologia, ma questi risultati dimostrano come l’Istituto stia continuando a raccogliere la sfida».