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Nuovi bandi per ricercatori e collaboratori della ricerca al CRO

mercoledì 24 agosto 2022

Aperti cinque reclutamenti per il personale della ricerca in campo oncologico, i primi dopo la riforma del comparto e l’assunzione del personale precario

Ricercatori al CRO

Sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale del 19 agosto scorso i primi 5 di una serie di 9 bandi di concorso per l’assunzione a tempo determinato di Ricercatori sanitari (DS) e Collaboratori professionali di ricerca sanitaria (D) al Centro di Riferimento Oncologico. Le assunzioni avranno la durata di 5 anni, rinnovabili per altri 5 in seguito a valutazione positiva. Oltre alla retribuzione tabellare, sono previsti premi correlati alla performance. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 18 settembre, i bandi sono disponibili nella sezione Concorsi.

Si tratta del primo reclutamento per nuovi ricercatori al CRO dopo la riforma del comparto sanitario per la ricerca da parte del Ministero della salute, che ha previsto queste due nuove figure professionali per gli istituti pubblici di ricerca. Nella prima fase di applicazione della riforma ministeriale, tra il 2019 e il 2022, sono stati assunti al CRO 34 ricercatori e 24 collaboratori alla ricerca già in servizio presso l’Istituto con rapporti di lavoro flessibile o titolari di borse di studio. In seguito al chiarimento delle regole per le nuove assunzioni mediante appositi concorsi, vengono ora bandite le nuove posizioni.

I due bandi per ricercatori sono rivolti ai possessori di almeno una laurea magistrale e riguardano le attività di:

  1. biologia molecolare e cellulare, biotecnologie e farmacologia in ambito oncologico;
  2. informatica e sviluppo e gestione di sistemi informatici per dati biomedici.

Per i tre bandi per collaboratori alla ricerca, invece, si richiede almeno una laurea triennale e le attività interessate sono:

  1. gestione dei finanziamenti e dei progetti di ricerca;
  2. supporto alla ricerca clinica riguardante i farmaci;
  3. tecnologie dell'informazione per data-base biomedici.

Ciascun bando è aperto a diversi tipi di laurea magistrale o triennale e considera come punteggio altre qualificazioni o precedenti esperienze lavorative, nonché l’esito di una prova teorico-prativa e di una prova orale. I bandi permetteranno di assumere anche più di una persona con le qualifiche richieste, poiché daranno origine a graduatorie a cui il CRO potrà attingere per i due anni successivi.

Al termine del secondo periodo contrattuale, in presenza di valutazioni di performance positive, tenuto conto della consistenza organica complessiva dell’Istituto e in base alla disponibilità delle risorse finanziarie, il personale interessato potrà essere inquadrato a tempo indeterminato.

I bandi di prossima pubblicazione riguarderanno invece ulteriori opportunità per ricercatori in ambito riguardanti statistica ed epidemiologia in ambito oncologico e bioinformatica per analisi di dati -omici, sempre in ambito oncologico, e per collaboratori alla ricerca nell’ambito delle attività tecniche e di laboratorio e della conduzione e analisi di studi clinico-epidemiologici.

«Questi bandi sono un segno importante di vitalità del mondo della ricerca, dopo un periodo di profonda riorganizzazione e dopo le limitazioni a cui ci ha costretto anche il Covid», spiega il direttore scientifico del CRO Silvia Franceschi. «Il contratto che il CRO ora propone assomiglia alla tenure-track che esiste da decenni nelle università e negli istituti di ricerca degli Stati Uniti e del Nord Europa e che è stata introdotta una decina di anni fa anche nelle università italiane. Tenure track si può tradurre in italiano con la locuzione "in attesa di conferma in ruolo a tempo indeterminato”. Introducendo questo tipo di contratto anche negli IRCCS pubblici, il Ministero della Salute ha voluto dare gradualmente uno sbocco a giovani ricercatori che, al termine di borse di studio, è altrimenti difficile assumere e inquadrare nell’ambito degli ospedali del sistema sanitario nazionale. L’inclusione con pari dignità e con remunerazione di partenza simile della figura di collaboratori alla ricerca, oltre che di ricercatori, rispecchia il crescente bisogno nei nostri centri di nuove figure con competenze tecnico-gestionali che migliorino la competitività scientifica internazionale del nostro Paese.»