News

Cellule addestrate contro il cancro

mercoledì 18 maggio 2016

Al via al CRO il primo protocollo regionale di terapia oncologica

Cellule addestrate contro il cancro per aggredire il carcinoma della prostata: al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano è iniziato il primo protocollo regionale di questo genere, uno studio randomizzato, in doppio cieco (né il medico né il paziente sanno se viene somministrato il farmaco sperimentale o il placebo), multicentrico, di fase tre (ultima fase della sperimentazione clinica in cui si valuta definitivamente l'effetto terapeutico del farmaco in sperimentazione), internazionale, cui afferiscono i più importanti centri europei e nordamericani. In Italia solo otto sono stati ammessi alla sperimentazione. Il CRO è l’unico in Friuli Venezia Giulia.

«Il protocollo – spiega Lucia Fratino di Oncologia Medica, referente ‪#‎CRO‬ per il progetto - prevede l’utilizzo di globuli bianchi del paziente modificati in laboratorio e trasformati in cellule immunitarie dirette contro il cancro. Una volta somministrate esse aggrediscono le cellule tumorali in modo specifico tramite un meccanismo immunologico. La risposta immunitaria nei confronti del tumore è potenzialmente in grado di inibire la progressione della malattia. Questa terapia prende il nome di immunoterapia cellulare attiva, è assimilabile ad una forma di vaccinazione. Lo studio prevede che i pazienti ricevano contemporaneamente anche la chemioterapia standard. Sono ancora terapie sperimentali ma il primo vaccino cellulare anti-tumore della prostata (Sipuleucel-T) è stato approvato nel 2010 negli Stati Uniti in base a studi clinici di popolazione con pazienti con cancro alla prostata metastatico ormonoresistente».

Il percorso del CRO fa seguito alla autorizzazione e all’affidamento della Regione della funzione riguardante la sperimentazione sulle Terapie Cellulari Avanzate. Nel 2015 è iniziata la fase di selezione del Centro con la valutazione delle competenze del personale, dell’idoneità degli ambienti e delle risorse tecnologiche, nonché della corretta applicazione dei sistemi di Qualità. «La possibilità di partecipare al protocollo – ha aggiunto Fratino – è nata dalla stretta collaborazione tra Oncologia Medica, Programma Trapianti e Ufficio Trials Clinici dell’Istituto».

Nel protocollo sono coinvolte anche le strutture operative semplici dipartimentali Terapie Cellulari e Chemioterapia ad Alte Dosi (Responsabile Mariagrazia Michieli) e Trattamento di Cellule Staminali per le Terapie Cellulari (Responsabile Mario Mazzucato), afferenti al Programma Trapianto del CRO. In queste strutture avvengono le fasi di raccolta dei globuli bianchi dal paziente, attraverso una procedura di leucoaferesi, di invio del prodotto cellulare al laboratorio di Terapia Cellulare Avanzata con sede a Praga, di preparazione del prodotto per la somministrazione e della sua consegna. Nei primi mesi dell’anno sono stati avviati al trattamento i primi due pazienti «che non hanno avuto problemi né durante la leucoaferesi – conclude Fratino – né durante la somministrazione del prodotto cellulare. L’efficacia del trattamento sarà valutata a fine studio, entro il 2017, la speranza è che siano confermati i risultati positivi attesi, considerando che il tumore della prostata è il più frequente nell’uomo e che, nelle forme più aggressive e metastatiche, le terapie standard si sono dimostrate poco efficaci».

Il CRO si sta preparando per attivare nuovi protocolli con lo stesso principio terapeutico (terapie cellulari), potenzialmente attivi verso altre malattie oncologiche.