Fondazione Zanolin sostiene la ricerca del CRO
Grazie anche al contributo della fondazione, una giovane laureata tedesca ha scelto l'Istituto per il suo dottorato
Dal mese di novembre ha preso servizio al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano la dottoressa Annika Lessmann, giovane laureata tedesca che ha scelto l’Italia e, in particolare, il CRO per completare la sua formazione superiore in Scienze della vita, in collaborazione con l’Università di Trieste.
Lessmann è risultata vincitrice di una borsa di studio nell’ambito del 41° ciclo del Corso di dottorato in Medicina Molecolare dell’Ateneo giuliano e ha deciso di lavorare, per i prossimi tre anni, in campo oncologico e conseguire, così, in Italia il titolo di Dottore di Ricerca. Da molti anni l’IRCCS avianese e l’Università di Trieste collaborano nella formazione di giovani ricercatori e alcuni dottorandi hanno la possibilità di formarsi al CRO, per portare avanti specifici progetti di ricerca che sono finanziati o co-finanziati dall’Istituto. Lessmann lavorerà nella Struttura di Oncologia Molecolare, sotto la supervisione del dottor Gustavo Baldassarre, su un progetto che punta a individuare nuovi trattamenti per i tumori ovarici resistenti alle attuali terapie.
Il progetto è stato co-finanziato dalla Fondazione Zanolin che, da anni, supporta la crescita e la formazione di giovani promesse nell’area pordenonese.
“La presenza ad Aviano della dottoressa Lessmann è per noi motivo di soddisfazione per diverse ragioni”, commenta Baldassarre, che è anche Direttore scientifico facente funzioni del CRO. “La prima è che è una persona brillante, con grande voglia d’imparare e mettersi in gioco in un ambiente diverso da quello nel quale ha studiato. Lessmann ha fatto un eccellente esame di ammissione alla scuola di dottorato e, su questa base, è stata selezionata fra i vincitori. Il fatto che, fra le varie offerte, abbia scelto il progetto del CRO è un ulteriore motivo di orgoglio, perché ci permette di aumentare l’internazionalizzazione dell’istituto, da sempre un tasto dolente per la ricerca biomedica italiana. Adesso, grazie alla collaborazione con le Università di Trieste, Udine, Padova e Ca' Foscari di Venezia, abbiamo dottorandi anche dall’India (Chhaya Gajra), dal Pakistan (Robina Chan, Maria Rasool e Nida Matloob), dall’Iran (Safa Amin) e dalla Repubblica Slovacca (Bernadetta Szaboova), presenze che favoriscono lo scambio e la crescita culturale anche dei ricercatori italiani”.
“Infine – conclude Baldassarre – dobbiamo ringraziare per il fondamentale supporto la Fondazione Zanolin. Il sostengo della società civile è uno dei pilastri sui quali si fonda l’attività dell’istituito e sapere che una fondazione locale, importante e riconosciuta come quella intitolata a Ottone Zanolin ed Elena Dametto, ha a cuore il CRO e la crescita dei nostri giovani ci riempie di gioia e gratitudine”.
Nella foto, il direttore Baldassarre, la dottoressa Lessmann e il vicepresidente della fondazione Luciano Bortolus