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I Pazienti promuovono a pieni voti il «modello CRO»

mercoledì 31 agosto 2016

Indagine commissionata dalla Regione sulla qualità del servizio ospedaliero. Il DG Tubertini: "Sprone per migliorare ancora", De Paoli (DS): "Istituto precursore, riconoscimento che fa piacere."

Indagine commissionata dalla Regione sulla qualità del servizio ospedaliero

AVIANO (PN), 31 agosto 2016 – «Positivo e di stimolo al costante miglioramento degli aspetti che contraddistinguono il percorso del paziente, dal ricovero alle dimissioni»: questo il commento del Direttore Generale del CRO, Mario Tubertini, agli esiti della corposa indagine che la Regione ha commissionato sulla qualità del servizio ospedaliero in Friuli Venezia Giulia, misurata tramite l’esperienza degli utenti. I numeri – parametro indispensabile per la valutazione di performances spesso intangibili – confermano la positività e la maturità del «modello CRO», Istituto in cui la peculiarità delle patologie trattate, diversamente da altri siti regionali, sposta con forza l’attenzione del paziente sull’esigenza primaria, pur non unica, di disporre di informazioni chiare, uniformi, condivise e puntuali sullo stato della malattia e del percorso di cura. «Fa piacere – ha commentato Paolo De Paoli, Direttore Scientifico – constatare la validità di un modello in cui il CRO, precursore, ha sempre creduto in questi anni, sostenuto sempre e comunque da chi, prima di noi, si è succeduto alla guida del Centro».
COMUNICAZIONE. Il momento forse più critico, quello dell’ingresso in struttura, è trattato a inizio questionario: l’86% degli intervistati dice di aver ricevuto spiegazioni del tutto esaustive su come si sarebbe svolto il percorso di cura personale. Il 12,7% dichiara di averle ricevute in parte, mentre meno dell’1% si è detto insoddisfatto. Buone notizie sul fronte del flusso delle informazioni ricevute durante il ricovero: il 90,9% dei pazienti si è detto completamente soddisfatto, il 9,1% in parte. Quanto alla comunicazione tra medici e pazienti, il 92,6% ha asserito di aver sempre ricevuto le informazioni necessarie, percentuale che scende di un paio di punti rispetto al personale infermieristico. Il 95,4% del campione ha detto infine di non aver mai percepito discordanze nelle versioni informative a lui indirizzate da personale differente.
ASSISTENZA. Di ottimo livello i riscontri dentro il percorso di cura: il 92% afferma di non aver mai dovuto ripetere a medici o infermieri informazioni sul proprio stato di salute, percentuale che sfiora il 100% (98,9%) di soddisfazione alla domanda «ha avuto la sensazione che tutti i medici conoscessero il suo caso?». Percentuali vicine o del 100%, infine, per tempistiche di risposta del personale infermieristico e il relativo rispetto delle norme di igiene nel passaggio di trattamento da un paziente all’altro.
LA PERSONA AL CENTRO. Gli esiti contenuti nel paragrafo sulla centralità della persona, fattispecie ove il CRO investe massima attenzione applicando un modello finalizzato a non trascurare alcun aspetto del percorso al quale il paziente si sottopone, erano attesi con particolare attenzione. Il 98,2% degli intervistati ha detto di non aver mai sentito parlare i medici «come se lei non fosse presente», percentuale identica nel caso del personale infermieristico. L’80% ha detto di aver ricevuto assistenza dai medici nell’affrontare ansie e paure riguardanti il proprio stato di salute; a questo proposito giova ricordare che la funzione prevalente viene attuata al CRO dalla psicologia oncologica che attua all’abbisogna specifici protocolli di intervento. Il 95% dei pazienti ritiene inoltre che il personale sanitario abbia fatto quanto possibile per controllare il proprio dolore.
DIMISSIONI. L’uscita dal Centro è un momento topico tanto quanto l’ingresso per una serie di ragioni facilmente comprensibili. L’attenzione alla cura del dettaglio informativo e di patient care non può pertanto essere trascurata in nessuno dei suoi aspetti. Il 90,4% dei pazienti ha detto di aver ricevuto informazioni esaustive su cosa tenere sotto controllo una volta tornato a casa, valore che raggiunge il 95% per la tipologia e posologia di farmaci da assumere presso l’abitazione (il 4% ha detto di avere ricevuto informazioni in parte esaustive). Percentuale superiore al 95 anche per le informazioni ricevute su chi rivolgersi in caso di bisogno (medico del reparto, altro medico, medico di famiglia, struttura del distretto, pronto soccorso, ecc.). Il 96,4% ha infine detto di aver constatato piena chiarezza delle informazioni nella lettera di dimissioni.  L’84,5% sostiene che il proprio medico di famiglia abbia ricevuto la lettera di dimissioni.
UNA VOLTA A CASA. Molto importante anche questo parametro valutativo; una volta a casa il 94,5% dei pazienti non ha sentito il bisogno di rivolgersi ad altra struttura, percentuale che sale di un punto alla domanda riguardante la sensazione di aver chiaro quanto era stato fatto durante il ricovero (esami e trattamenti cui si è stati sottoposti, farmaci assunti, ecc.).
VALUTAZIONE COMPLESSIVA. Il CRO ottiene una promozione piena dai pazienti intervistati che hanno giudicato come ottima (68,2%) e buona (30%) l’assistenza ricevuta in Istituto. Percentuali sostanzialmente identiche anche per l’organizzazione del reparto e le metodologie di lavoro in tandem tra personale medico e infermieristico. Il 98,1% dei pazienti raccomanderebbe, in caso di bisogno, il CRO di Aviano.
«L’indagine soddisfa ed è una buona occasione per esprimere un ringraziamento a coloro i quali, ogni giorno, concorrono all’innalzamento della soglia qualitativa della patient care – ha aggiunto Mario Tubertini. Le risultanze evidenziano comunque margini di miglioramento che vanno raggiunti. Ci impegneremo al massimo per centrare questo obiettivo».

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