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Avanza il cantiere della Protonterapia

mercoledì 20 agosto 2025

Al CRO proseguono secondo cronoprogramma i lavori di realizzazione della struttura che accoglierà il macchinario all’avanguardia

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Prende forma il bunker per la Protonterapia del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. La struttura - un volume monolitico in calcestruzzo armato - ospiterà il ‘cuore’ di questa tecnologia all’avanguardia che rappresenta l’evoluzione più avanzata della radioterapia di precisione.

Si tratta di un'apparecchiatura che, al posto dei raggi X ad alta energia (i fotoni), utilizza i protoni, particelle in grado d’irradiare in modo molto preciso certe forme di tumore, riducendo al minimo le emissioni potenzialmente dannose ai tessuti e agli organi circostanti. Questo significa minori effetti collaterali e minor rischio di tumori secondari, ma anche la possibilità di offrire una risposta a persone con recidiva locale su tessuti già sottoposti, in passato, a radioterapia.

I LAVORI. Fin dall’inizio il CRO, considerata la necessità di un’integrazione molto spinta fra macchinario ed edificio che lo accoglie, ha optato per un appalto in lotto unico, comprendente la fornitura, la progettazione e l’esecuzione delle opere edili e impiantistiche necessarie. Il quadro economico complessivo è di 38,5 milioni di euro, garantiti da finanziamenti regionali e da fondi propri dell’IRCCS avianese, provenienti dalle donazioni dei privati e dal 5 per mille.

L’esecuzione è affidata al raggruppamento temporaneo d’imprese composto dalla belga IBA – Ion Beam Applications e dalla Bettiol srl. I lavori sono iniziati a settembre 2024, a seguito dell’approvazione del progetto esecutivo, e procedono secondo cronoprogramma: attualmente sono in corso le opere strutturali.

A maggio 2026 è prevista l’installazione dell'acceleratore/ciclotrone (dove vengono prodotti e ‘accelerati’ i protoni), alla quale seguirà la fase di allestimento del gantry (il braccio rotante che dirige il fascio di particelle, ndr), in modo da consentire l’entrata in funzione della Protonterapia entro la fine del 2027. In questi mesi è stato, inoltre, avviato l’iter ministeriale autorizzativo che porterà all’accensione della macchina e al suo successivo impiego clinico.

Con questa realizzazione, il CRO si appresta a diventare il primo istituto pubblico italiano dedicato alla cura dei tumori e il quinto centro nel Paese a dotarsi di questa tecnologia, che ad Aviano sarà pienamente integrata nel Servizio sanitario nazionale, garantendo l’accesso gratuito a tutti i pazienti che ne avranno bisogno.

Nel dettaglio, il nuovo edificio – che sarà direttamente collegato all’attuale Oncologia radioterapica tramite corridoio interrato - sarà composto da due blocchi funzionali adiacenti: il bunker vero e proprio (su due livelli, con lo spazio per il macchinario, le sale per i trattamenti e i locali tecnici) e l’area sanitaria, che si svilupperà su tre piani, con zone per accoglienza/attesa dei pazienti, per l’attività clinica e per i vari servizi di supporto.

I TRATTAMENTI. La Proton potrà trattare 15-20 pazienti al giorno, per un totale di circa 3.600 sedute, che copriranno un fabbisogno di 180-240 casi all'anno. Tra le patologie che potranno trarne maggior beneficio ci sono neoplasie cerebrali, tumori della base cranica, retino-blastomi, linfomi mediastinici e sarcomi, soprattutto nei giovani. La terapia con fascio di protoni trova applicazione ideale pure in altri tumori localizzati in sedi critiche (ad esempio vicino a cervello, occhi, cuore e midollo spinale), dove la precisione millimetrica può salvare funzioni essenziali. Le sue caratteristiche la rendono particolarmente importante nel trattamento dei tumori pediatrici, dove la protezione dei tessuti in crescita è fondamentale, dei tumori rari associati a sindromi genetiche predisponenti (che possono comportare maggiore suscettibilità ai danni da radiazioni) e nelle recidive localizzate in sedi già trattate con radioterapia convenzionale.

LA FORMAZIONE. Parallelamente al cantiere, procede anche la formazione dell’équipe multidisciplinare: medici radioterapisti oncologi, fisici medici, tecnici sanitari di radiologia medica e personale infermieristico stanno seguendo appositi corsi, ad Aviano e in altri centri di eccellenza dove la tecnologia è già operativa. Si tratta di un percorso pluriennale perché la Protonterapia richiede competenze molto specifiche, dalla gestione del ciclotrone alla pianificazione dei trattamenti, fino al posizionamento e al controllo dei movimenti del paziente.

In quanto Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, il CRO non si limiterà alla sola attività clinica, ma svilupperà protocolli di ricerca – anche in collaborazione con la rete italiana ed europea dei centri di Protonterapia - per valutare l'efficacia dei protoni anche per nuove indicazioni terapeutiche e in combinazione con altri trattamenti innovativi (come immunoterapie e terapie molecolari mirate). Particolare attenzione sarà dedicata, attraverso studi comparativi fisici e biologici, all’identificazione dei pazienti che potranno trarre maggior beneficio da questa terapia.

“Il CRO di Aviano – commenta Maurizio Mascarin, direttore dell'Oncologia radioterapica dell’IRCCS avianese - si conferma all'avanguardia nella ricerca e nelle cure oncologiche, con l’impegno di offrire ai pazienti del Nordest e dell'intero territorio nazionale una tecnologia d'eccellenza accessibile a tutti, attraverso il servizio pubblico”.