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Cooperazione CRO-Repubblica del Benin per l'avvio di un centro tumori in Africa

mercoledì 9 novembre 2016

Finanziato dalla Regione / Prime attività formative in corso al Campus dell’Istituto.

L’obiettivo, finanziato dalla Regione e valorizzato dal CRO con proprio know-how, è l’avvio di un centro tumori in Benin che, secondo previsioni, potrebbe vedere la luce entro il 2018. Il progetto di cooperazione allo sviluppo OncoBenin, finalizzato alla formazione del personale che in quel centro lavorerà, vive in questi giorni, con la visita di una delegazione estera ospitata al Campus del CRO, il terzo e forse più importante step della sua intensa storia.
Il primo passo è stato compiuto in Mauritania quando esponenti dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano, che in quel Paese ha già operato attivamente, hanno incontrato rappresentanti del ministero della Salute del Benin ed esperti oncologici intavolando primi ragionamenti attorno a una cooperazione che avrebbe potuto vertere su anatomia patologica e radioterapia. Un’ipotesi che si è rafforzata con la visita in Benin del dottor Carlo Gobitti del CRO, che ha dato impulso al progetto congiunto presentandolo in seguito alla Regione.
Da ieri, al Campus – e sino a giovedì 10 – sono ospitati un medico nucleare, un’anatomo patologa, un funzionario ministeriale e la presidente associazione lotta contro il cancro. Assieme a loro il CRO definirà i bisogni formativi per l’avvio del centro e la capacità che l’Istituto stesso ha di rispondere a queste specifiche esigenze. «Prevediamo un secondo passaggio formativo sempre qui ad Aviano – ha detto Gobitti – entro il 2017»
Partner dell’iniziativa sono, oltre alla Regione e all’Istituto, il ministero della Salute del Benin, l’associazione Lotta contro il cancro del Benin, l’associazione Giulia di Pordenone, il Comune di Aviano e l’associazione Immigrati della provincia di Pordenone. Proprio con quest’ultima si è svolto un incontro cui ha partecipato un centinaio di immigrati africani di lingua anglofona, speranzosi che il progetto in corso possa essere d’aiuto a tutta quell’area dove la mobilità per cause sanitarie è molto elevata. In Benin, infatti, le strutture sanitarie sono estremamente basiche.