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PrevCan: una App in lingua araba per la prevenzione dei tumori nelle donne

martedì 24 gennaio 2017

Si chiama «PrevCan» la app pensata per le donne di lingua araba realizzata dall’Istituto Nazionale Tumori CRO di Aviano nell’ambito del progetto internazionale di prevenzione finanziato dalla Regione FVG cui collabora l’ospedale universitario algerino di Setif.

Si chiama «PrevCan» la app pensata per le donne di lingua araba realizzata dall’Istituto Nazionale Tumori CRO di Aviano nell’ambito del progetto internazionale di prevenzione finanziato dalla Regione FVG cui collabora l’ospedale universitario algerino di Setif. L’obiettivo è ridurre l’incidenza delle neoplasie femminili non legate a infezioni virali (cioè i tumori della mammella, dell’ovaio e dell’endometrio) favorendo la prevenzione primaria e la diagnosi precoce limitando il carico individuale, sociale ed economico della malattia.
 
In PrevCan sono raffigurati, sotto forma di vignette commentate in lingua francese (peculiare dell’area magrebina), araba e italiana, i fattori di rischio correlati all’insorgenza di specifici tumori; numerosi link a brevi clip dedicate a tutorial degli specialisti, completano l’offerta informativa. L’italiano è stato inserito, spiega Diego Serraino, responsabile della struttura di Epidemiologia Oncologica del CRO, «poiché abbiamo ritenuto logico sfruttare tutte le potenzialità del progetto al fine di innalzare nel nostro Paese la consapevolezza sulla prevenzione dei tumori anche tra le donne di lingua araba. Confidiamo che gli effetti di questo intervento preventivo porteranno nel breve-medio periodo al contenimento degli oneri a carico del sistema sanitario nazionale». Un percorso di test e verifica inizierà presto in Friuli Venezia Giulia; per la successiva, rapida diffusione in Italia e Algeria, il CRO coinvolgerà le comunità musulmane per meglio diffondere, anche tramite i propri canali di comunicazione, le iniziative promosse dall’Istituto.
 
La collaborazione con l’Algeria trova ragione nei proficui rapporti con il Friuli Venezia Giulia – che ne intrattiene di altrettanto positivi con Marocco e Tunisia – e nel fatto che solo a Setif ha sede un registro tumori Nord-africano riconosciuto a livello internazionale. Qui, così come in altri Paesi dell’Africa che si affacciano sul Mediterraneo, i tumori assumono connotati epidemiologici sempre più gravi, simili a quelli registrati in Italia nei primi anni Novanta. Le campagne di prevenzione primaria dei tumori quelli femminili svolte in Italia sono potenzialmente adattabili alla popolazione algerina a patto che siano condotte sul terreno da professioniste della sanità con l’indispensabile avallo e sostegno sia delle autorità di sanità pubblica locali e nazionali sia della società civile. Va notato che nel Piano Nazionale Algerino contro il Cancro (PNC) 2015-19, il tumore della mammella è considerato un problema prioritario, in particolare nelle donne giovani – tra le donne sotto i 40 anni di età, esso rappresenta il 44% di tutte le neoplasie.
 
«Le opportunità su cui questo progetto intende intervenire – spiega Paolo De Paoli, Direttore Scientifico del CRO – sono costituite dalla capitalizzazione del know-how acquisito nella prevenzione primaria oltreché l’expertise di cooperazione allo sviluppo in argomento, sia in loco sia, potenzialmente, in Friuli Venezia Giulia. L’affiancamento di partner regionali consente di aumentare d’entrata l’efficacia della prevenzione primaria e secondaria, delle cure e dell’assistenza in Algeria». Al progetto, oltre al CRO, concorrono la Lega Italiana Lotta ai Tumori (LILT), l’Associazione di Volontari ANGOLO, all’avanguardia nelle collaborazioni in network misti che, partendo da programmi efficaci di prevenzione primaria dei tumori, ottimizzano l’integrazione e la continuità delle cure e dell’assistenza, le Associazioni Insieme e Giulia di Aviano e Pordenone, e l’Associazione ENNOUR, di Setif attiva in tutte le strutture di sanità di prossimità incluso l’Ospedale Universitario di Setif.
 
«In Algeria le misure di prevenzione figlie del programma di partenariato internazionale finanziato dalla Regione FVG – spiega Ettore Bidoli, responsabile del progetto – potranno contribuire a ridurre l’incidenza e la mortalità di molte altre malattie tra gli abitanti nell’Altopiano di Setif e delle zone circostanti.  Questo perché l’attività che svolgiamo – ha precisato ancora – è rivolta alle donne, le quali possono fungere da influenzatrici tra familiari e cerchia di amici». PrevCan è attualmente disponibile per la piattaforma Android.
 
 
 
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