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CRO, nel bilancio di missione un anno di intenso lavoro

giovedì 5 luglio 2018

Completata la seconda rendicontazione «narrata» che affianca il bilancio tradizionale

Completata la seconda rendicontazione «narrata» che affianca il bilancio tradizionale

Oltre 2.300 interventi chirurgici, più di 20 mila trattamenti di radioterapia, oltre 3.600 Pet eseguite e 453 mila prestazioni ambulatoriali

AVIANO, 5 luglio 2018 – Sarà presto scaricabile dal sito del CRO il Bilancio di Missione 2017, rendicontazione alternativa al documento contabile tradizionale che concretizza, dallo scorso anno, il desiderio dell’Istituto di manifestarsi ancor più trasparentemente di quanto avveniva in passato. Alcuni numeri della performance: lo scorso anno sono stati eseguiti oltre 2.300 interventi chirurgici (2.313), 453 mila prestazioni ambulatoriali, oltre 20 mila trattamenti di radioterapia e più di 3.600 Pet.

«Un evento che ha caratterizzato longitudinalmente l’attività – spiega il Direttore Generale, Mario Tubertini – è stato il trasferimento dell’attività di Oncologia dall’ASS5 al CRO in coerenza con il dettato della legge regionale di riordino del SSR FVG. Uno sforzo organizzativo e di integrazione della cultura professionale non ancora esauritosi che prosegue anche nel 2018 garantendo, fra l’altro, ne siamo convinti, l’omogeneizzazione delle cure, obiettivo alla base di questa scelta altamente innovativa». Tra le novità, la conclusione dei lavori nella nuova Area Giovani e l’avvio delle procedure per l’acquisizione della radioterapia protonica. «Poiché il CRO vuole mantenere la possibilità di affrontare le sfide che la tecnologia presenterà in futuro – ha aggiunto il Direttore – l’investimento per l’installazione di una radioterapia a protoni, che la Regione FVG ha confermato a settembre 2017, impegnerà l’Istituto per i prossimi tre-quattro anni e consentirà di offrire quanto vi sia oggi nel mondo di più attuale nel settore della terapia radiante delle neoplasie». Tubertini ha anche ricordato lo sforzo compiuto per avviare il percorso di ricambio generazionale con la nomina di sei direttori di struttura complessa (Eugenio Borsatti, Gustavo Baldassarre, Fabio Puglisi, Giovanni Franchin, Fabio Fabiani e Diego Serraino). Nel 2018 sarà completata la copertura delle restanti strutture per poter garantire la piena operatività organizzativa.

È proseguita la collaborazione con le Associazioni di volontariato cui il CRO ha riconosciuto il ruolo strategico svolto in Istituto. I volontari effettuano il proprio prezioso compito in sinergia con l’IRCCS avendo sempre, quale figura centrale il paziente. Le attività sono particolarmente eterogenee e ciascuna delle realtà che le pone in essere se ne occupa per propria peculiarità. I numeri assiemati nell’infografica sono riassuntivi dell’attività complessiva del 2017.

Comunicazione e Urp. Anche nel 2017, grazie alle attività di Comunicazione e Ufficio stampa, il Centro di riferimento oncologico conferma il proprio lead role nell’informazione oncologica regionale e incrementa anche la visibilità in ambito nazionale con quasi 2.400 pubblicazioni complessive tra cartaceo e on line. Stabile il numero dei post su Facebook (i cui followers hanno superato quota 30 mila per circa 1 milione di contatti l’anno) e dei Tweet. Sempre più digitali anche le modalità di comunicazione: dal 5 ottobre 2017, infatti, negli store Apple e Google è scaricabile «Cro Wayfinding», la App progettata per spostarsi più agevolmente nelle aree di pubblico accesso dell’Istituto. Una sempre maggiore attenzione al rapporto diretto con gli utenti, unitamente a una qualità del servizio diagnostico e clinico più elevata, ha determinato, nel 2017, un decremento delle missive formali.

Prevenzione. In ordine agli screening si consolida il ruolo di eccellenza del CRO nella mammella, nella cervice uterina (l’Istituto è centro riconosciuto a livello regionale e nazionale come sede di riferimento per la formazione ed addestramento dei professionisti che si occupano di questo ambito di patologia) e nelle lesioni precancerose e/o dell’apparato digerente. Aviano si mantiene anche riferimento nazionale per la patologia neoplastica dello stomaco, dell’intestino tenue, del colon retto e del pancreas. Conferme anche per la diagnosi dei tumori ereditari e per la ricerca delle mutazioni genetiche (unico laboratorio regionale).

Incontri a tema con pazienti e familiari. Personale clinico, di ricerca, professionisti dell’informazione, volontari e pazienti esperti si incontrano e confrontano con pazienti e accompagnatori presenti nei luoghi di attesa e cura del Cro su argomenti relativi ai vari aspetti della malattia oncologica, prevenzione inclusa. l’obiettivo è aiutare le persone ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto al proprio percorso di cura e capacità di orientarsi nel mare magnum delle informazioni in rete, al fine di vivere con equilibrio e da protagonisti la propria vita (tabella allegata per attività 2017).

Area clinica. Di poco superiore a 6.300 il numero dei ricoveri ordinari e/o in Day Hospital. Il CRO si conferma sede di riferimento nazionale per la cura dei tumori nelle fasce "deboli" della popolazione, ossia adolescenti e anziani. L'Area Giovani, ad esempio, ha avviato con notevole impegno il coordinamento nazionale di un importante studio clinico sui linfomi negli adolescenti i cui risultati saranno disponibili nel 2021. Rimane elevata la percentuale di pazienti proveniente da fuori regione senza che questo comprometta la capacità di accoglimento adeguato.

Gruppi Multidisciplinari. Prendere decisioni su diagnosi e terapie, verificare le opportunità di partecipazione a studi clinici, in oncologia non è mestiere per un singolo professionista. lo standard di cura è assicurare lo svolgimento regolare e tracciabile di incontri di team multidisciplinari, anche detti in inglese "Tumor Board". Il Cro è impegnato a svolgerli con strumenti di supporto affidabili e quindi con qualità e in sicurezza. (tabella allegata).

Ematologia / Trapianti di midollo osseo autologi. Numeri significativi di risposta qualificata ai bisogni sia del territorio regionale che nazionale, si conferma la sicurezza e qualità certificata come eccellente anche nei percorsi specifici di accreditamento come centro trapianti autologi.

Interventi in chirurgia oncologica generale. Centro di riferimento riconosciuto in Italia per il percorso dei Sarcomi, nel quale il ruolo della chirurgia generale in associazione con la IORT è riconosciuto come centrale. I positivi dati di esito documentano la elevata "clinical competence" specifica in un ambito per il quale pochi centri in Italia offrono risposte complete e qualificate.

Interventi in chirurgia oncologica senologica. Numeri elevati che ci collocano al primo posto in regione FVG per interventi di routine. I numeri sono significativi anche per la chirurgia ricostruttiva e per l'utilizzo della IORT, ambiti sui quali il CRO si sta impegnando con investimenti in risorse umane e tecnologiche per consolidare le competenze e per contribuire a sviluppare nuove conoscenze.

Interventi in chirurgia oncologica ginecologica. La chirurgia dell'ovaio è uno degli ambiti clinici per i quali il CRO è riferimento regionale e nazionale. Si avvale di tecnologie e tecniche chirurgiche video laparoscopiche avanzate ed è sede di corsi di formazione sul campo per specialisti ginecologi in ambito nazionale.

Terapia radio metabolica. Nel 2017 sono stati consolidati nuovi ambiti di trattamento, non soltanto tumori della tiroide ma anche della prostata.

Pet di cui con traccianti innovativi. Sono numeri significativi che collocano il CRO tra i centri leader a livello nazionale. Completata la radiofarmacia, in via di sviluppo le competenze per offrire nuove opportunità di diagnosi e cura a beneficio della comunità e dei pazienti.

Trattamenti di radioterapia complessa Imrt. Il numero di trattamenti complessi, la particolare integrazione delle competenze tra fisici, radioterapisti e tecnici specializzati per gruppi di patologie offre cure sempre più sicure ed efficaci. Si consolida l'offerta di trattamenti innovativi che consentono di ridurre sempre di più gli eventi avversi e gli effetti collaterali.

Rispetto del fine vita. Grande attenzione alla gestione del dolore, grande rispetto del giusto approccio terapeutico al fine vita come documenta la bassissima % di pazienti trattati nelle ultime settimane di vita e l’altissima % di pazienti ascoltati sulla percezione del dolore.

Area Giovani. Dal 2007 al 2017 sono stati seguiti in area giovani circa 600 nuovi pazienti oncologici adolescenti e giovani. Il 60% dell’attività di ricovero ha riguardato pazienti extraregionali. Le patologie più frequenti sono: linfomi, tumori delle ossa e dei muscoli, tumori cerebrali e delle gonadi. nel 2017 sono stati avviati i lavori di sistemazione dei nuovi locali di degenza dedicati ai ragazzi con la realizzazione di 4 camere a due letti.

Ricerca. La ricerca corrente è programmata in accordo col Ministero della Salute su base triennale. Le linee di ricerca affidate all’Istituto sono 5: Genetica e biologia dei tumori, Epidemiologia e prevenzione dei tumori, Neoplasie ematologiche, Tumori solidi e Tumori associati ad agenti infettivi. La ricerca sanitaria è ulteriormente supportata con un’importante quota dalla Regione Friuli Venezia Giulia. La ricerca finalizzata, invece, si focalizza su obiettivi specifici, considerati prioritari e strategici. I finanziamenti sono ottenuti dai ricercatori del CRO a seguito di selezioni rigorose su base meritoria e competitiva a livello nazionale e internazionale. La ricerca finalizzata è finanziata dal Ministero della Salute, dalla Comunità Europea, dalla Regione Friuli Venezia Giulia e da altri Enti e/o Associazioni no profit quali AIRC, FIRC, Fondazione Veronesi, AIL ed altre con progetti di durata variabile da 1 a 5 anni. Nel 2017 in Istituto erano attivi 57 progetti di ricerca finalizzata ottenuti su base competitiva a cui si aggiungono altri 18 progetti interni selezionati in base al loro valore scientifico e supportati da fondi derivanti dal 5x1000 e/o da Oblazioni per la ricerca.

La Biobanca è la struttura che si occupa della raccolta organizzata e sistematica del materiale biologico utile per la ricerca. Nella Biobanca del CRO, che fa parte della rete nazionale ed europea di Biobanche BBMRI, sono raccolti e conservati 105.000 campioni biologici donati su base volontaria e consensuale da quasi 6.700 soggetti di cui 6.400 pazienti e 300 individui sani. Nel 2017 sono stati raccolti e preparati circa 15 mila campioni biologici.

L’ufficio di trasferimento tecnologico si occupa della promozione del trasferimento dei risultati della ricerca e della loro valorizzazione socioeconomica. Compiti dell’UTT sono l’identificazione e la valorizzazione dei risultati brevettabili, l’individuazione di possibili partner e investitori, il supporto alla creazione di nuove imprese spin-off. 
Nel 2017 l’UTT ha sviluppato un progetto a finanziamento MISE-UIBM, ha gestito 6 nuove invenzioni, un nuovo brevetto e due licenze a imprese ed organizzato e ha ospitato la prima edizione di “Technology Transfer School” promossa dal Ministero della Salute e rivolta a ricercatori provenienti dai 49 IRCCS italiani.

5/1000. Da anni il CRO è ai vertici nella speciale classifica del cinque per mille devoluto a strutture sanitarie pubbliche con una media di circa 70 mila scelte per un controvalore annuo che si aggira attorno ai 3 milioni di euro. A questo entusiasmante risultato se ne aggiungono altri, egualmente importanti. Contribuiscono infatti al reperimento dei fondi destinati alla ricerca meritorie, concrete animazioni dei cittadini che organizzano, devolvendone gli incassi, eventi sportivi, serate musicali, opere teatrali, motoraduni e tanto altro. In Istituto è inoltre attivo il programma Eventi Speciali, speciale linea di fundraising che offre gadget personalizzati. 

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Ufficio Stampa | IRCCS CRO Aviano