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CRO, riconoscimento nazionale alla ricerca sui tumori in HIV

venerdì 26 ottobre 2018

Emanuela Vaccher nominata nel Comitato Tecnico del Ministero della Salute per la Lotta all’Aids.

Vaccher Emanuela

Emanuela Vaccher nominata nel Comitato Tecnico del Ministero della Salute per la Lotta all’Aids

 Gestiti dalla clinica HIV dell’Istituto 4.600 pazienti con infezione (il 40% dei quali con tumore associato), «percentuale destinata ad aumentare» | L’equipe dedicata all’Aids venne creata nel 1984

 L’effetto cancerogeno sinergico dell’invecchiamento e di HIV amplifica rischio e spettro dei tumori |  L’incremento dopo i 65 anni, rispetto alla popolazione generale della stessa fascia di età, è del 50%

Aviano (Pn), 27 ottobre 2018 – Il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano entra a far parte del Comitato Tecnico Sanitario per la Lotta contro l’Aids istituito al Ministero della Salute grazie alla nomina, a membro dell’organismo, di Emanuela Vaccher, responsabile Malattie Infettive e Tumori dell’Istituto. «Un importante riconoscimento professionale – ha commentato il DG, Mario Tubertini, congratulatosi con Vaccher – ma anche e certamente per l’intero Istituto».

 «Fin dai primi anni ottanta – spiega Vaccher – siamo capofila italiano della nuova branca dell’oncologia in HIV; gli studi sviluppati ad Aviano hanno contribuito in modo determinante nella letteratura internazionale a caratterizzare l’epidemiologia, la storia naturale e la terapia  dei tumori associati al danno immunitario provocato dal virus HIV».

 In particolare, è risultato fin dall’inizio evidente che per gestire questa complessa patologia oncologica in cui i tumori sono associati ad infezioni e/o alle problematiche della terapia antiretrovirale, in primis la tossicità e le interazioni farmacologiche, era necessario attivare una Clinica focalizzata sull’intero spettro patologico di HIV e dedicata sia ai pazienti con neoplasie HIV che ai pazienti infetti senza neoplasia.

 La creazione nel 1984 di un equipe multidisciplinare dedicata alla patologia HIV, comprendente Clinici e Ricercatori di base, coordinata da Umberto Tirelli e l’attivazione nel 1986 di una rete multicentrica e multidisciplinare quale quella del nostro Gruppo Italiano Cooperativo AIDS e Tumori (GICAT), hanno reso sostenibile ed ottimizzato il progetto “Tumori-HIV” ed hanno contribuito in modo determinante  a sensibilizzare le Istituzioni Sanitarie su questa patologia oncologica emergente. «Ad oggi – aggiunge Vaccher – la Clinica HIV del CRO ha gestito 4600 pazienti con infezione da HIV, di cui 40% con patologia neoplastica associata, una percentuale destinata ad aumentare nel tempo».

 L’incidenza dei tumori diagnostici per AIDS anche in assenza di infezioni opportunistiche, quali il Sarcoma di Kaposi, i Linfomi non-Hodgkin ad alto grado di malignità ed il carcinoma invasivo della cervice uterina - è diminuita in modo significativo dopo la diffusione nel 1996-1997 della nuova e potente terapia antiretrovirale di combinazione, ma il loro eccesso di rischio rimane però ancora più elevato rispetto a quello della popolazione generale.

 Questo scenario è in continua evoluzione, ora che la terapia antiretrovirale ha trasformato l’infezione da HIV da una patologia rapidamente fatale ad un’infezione cronica, di lunga durata. «L’effetto cancerogeno sinergico dell’invecchiamento e di HIV – puntualizza Vaccher – sta amplificando il rischio e lo spettro dei tumori, con un incremento del 50% dopo i 65 anni, rispetto alla popolazione generale della stessa fascia di età. Nei pazienti che rispondono agli antiretrovirali, i tumori definiti “non-diagnostici per AIDS”, in particolare il linfoma di Hodgkin, i carcinomi dell’ano, del polmone e del fegato, sono diventati un’importante causa di morbidità e mortalità per i soggetti infettati da HIV».

«Alcuni dei problemi più importanti che gli oncologi-HIV devono ora affrontare, oltre alla gestione della terapia antineoplastica in associazione alla terapia antiretrovirale – conclude Vaccher – sono l’attivazione di studi con terapie innovative, quali ad esempio l’immunoterapia, e l’attivazione di programmi di prevenzione e sorveglianza oncologica».

 

Ufficio Stampa | IRCCS CRO Aviano