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Cro, i prossimi task

lunedì 15 gennaio 2018

Secondo Mario Tubertini, DG del CRO, intervenuto al convegno dal titolo “La ricerca che verrà” svoltosi al Campus, è auspicabile che presto possa essere sdoganata la necessità, sempre più impellente, di dialogo tra pubblico e privato, fortissima leva per la ricerca. Il Direttore Generale, entrato via via nelle pieghe dell’attività d’Istituto, ha poi descritto i task sui quali si focalizzerà l’impegno strategico futuro prossimo del Centro di Riferimento Oncologico.

Secondo Mario Tubertini, DG del CRO, intervenuto al convegno dal titolo “La ricerca che verrà” svoltosi al Campus, è auspicabile che presto possa essere sdoganata la necessità, sempre più impellente, di dialogo tra pubblico e privato, fortissima leva per la ricerca. Il Direttore Generale, entrato via via nelle pieghe dell’attività d’Istituto, ha poi descritto i task sui quali si focalizzerà l’impegno strategico futuro prossimo del Centro di Riferimento Oncologico. Che sono: l’attivazione della rete oncologica regionale, attraverso un ragionamento complessivo da effettuare assieme agli altri attori titolati, il perfezionamento della Fase 1 e l’acquisizione della radioterapia a protoni. Su quest’ultimo punto il DG ha parlato di grande opportunità sia per l’Istituto sia per il sistema sanitario regionale. Sulla Fase 1 – sperimentazione sui farmaci oncologici più innovativi che precede i clinical trial e che ha al CRO i due posti letto in FVG autorizzati dall’AIFA – e sul lavoro che a latere viene svolto proprio al CRO dal Comitato Etico Unico regionale coordinato dal DS Paolo De Paoli, la cui validità ed efficienza è riconosciuta anche dagli altri attori del SSR, Tubertini ha posto l’accento sul percorso da compiere per far assurgere il Centro a ruolo di contraente unico per le sperimentazioni cliniche in regione.

Commentando le motivazioni del convegno il Direttore Scientifico del CRO, Paolo De Paoli, ha detto che “oggi, molto più che in passato, è evidente che i ricercatori, per fare e sostenere un buon lavoro, hanno bisogno di ricevere indicazioni sulle strategie e sulle modalità con cui gli enti finanziatori e le istituzioni intendono promuovere lo sviluppo scientifico”. De Paoli ha precisato anche di aver tenuto particolarmente allo spazio dedicato a quello che i pazienti vorrebbero dalla ricerca, “un po’ perché questa è una idea trainante mia e dell’Istituto – ha aggiunto ancora -, un po’ per far sì che questo punto di vista fosse integrato con quello di tutti gli interlocutori istituzionali” De Paoli ha sottolineato anche la necessità di allineare i percorsi di chi fa ricerca e di chi la porta sul mercato, e quindi sul paziente, insistendo affinché il confronto diventi permanente pur nel reciproco rispetto delle singole caratteristiche e finalità.

Ufficio Stampa | IRCCS CRO Aviano | Massimo Boni