News

OncoBenin, medici del CRO in missione in Africa

martedì 17 dicembre 2019

Concluso con l'installazione di apparecchiature e la formazione del personale locale un triennio di lavoro. Il team era formato dai medici Carlo Gobitti, Vincenzo Canzonieri e Francesco Sopracordevole, con il tecnico di patologia Tamara Cammisuli

Da anni il prodotto interno lordo viene considerato un indice non attendibile del livello di benessere di una nazione perché non rispecchia l’agiatezza dell’insieme dei suoi cittadini. Diversi indici alternativi sono stati proposti e fra questi quello più in uso è l’Indice di sviluppo umano (HDI), adottato anche dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. La Repubblica del Benin, affacciata sul Golfo di Guinea nella costa occidentale dell’Africa, ha un HDI estremamente basso, situandosi al 167° posto fra 188 nazioni censite. In sostanza, un Paese estremamente povero che si basa su una economia agricola prevalentemente di sussistenza.

Dal 24 al 30 novembre è stata condotta a Cotonou, la città più popolosa del Paese, una missione del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. Il gruppo di lavoro era composto dal dott. Carlo Gobitti, oncologo radioterapista e coordinatore della missione, dal dott. Vincenzo Canzonieri, anatomopatologo e direttore dell’Anatomia patologica, dal dott. Francesco Sopracordevole, ginecologo e responsabile della attività di colposcopia, e da Tamara Cammisuli, tecnico di patologia con esperienza in citodiagnostica oncologica. Al gruppo si è unita a titolo personale come volontaria Laura Sbrizzi, avvocato in Pordenone, che ha documentato con fotografie e filmati lo svolgimento della missione.

La missione ha finalizzato il lavoro di un triennio, durante il quale si sono succeduti tre progetti denominati OncoBenin, finanziati dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, volti a rafforzare le capacità professionali e le strutture sanitarie in ambito oncologico del Paese. In qualità di partner principale, il CRO di Aviano ha coordinato il lavoro di un nutrito pool di soggetti: l’Associazione Giulia, l’Associazione Immigrati della Provincia di Pordenone, l’Associazione Patologi Oltre Frontiera (APOF), il Comune di Aviano, il Ministero della salute del Benin e l’Associazione per la Lotta Contro il Cancro del Benin sono stati essenziali, ognuno con il proprio contributo specifico, alla riuscita del programma di cooperazione. 

Nei tre anni di lavoro, la prima fase è stata dedicata all’aggiornamento di personale sanitario beninese in Unità Operative del CRO: nove professionisti fra medici, infermieri, ostetriche e tecnici sono stati ospitati presso il Campus dell’Istituto per usufruire di stage della durata variabile fra uno e tre mesi in Oncologia Radioterapica, in Anatomia Patologica, in Ginecologia, in Chirurgia e in Medicina Nucleare. In una seconda fase, è stato ridotto l’investimento per la preparazione professionale a favore dell’acquisto di materiale sanitario, mentre in questa terza fase si è provveduto ad acquistare e spedire ulteriori dispositivi e materiali medici e a effettuare la missione in Benin, durante la quale tutto il materiale inviato è stato controllato, installato e collaudato.

I medici del CRO hanno constatato che il materiale è giunto a destinazione senza ammanchi e senza danni, per procedere poi, con il supporto di una squadra di operai e tecnici dell’Ospedale CHU-MEL, al lavoro di allestimento delle apparecchiature. In condizioni climatiche che vengono riferite piuttosto dure (30° di temperatura con 90% di umidità relativa) in due giorni tutti gli arredi e i dispositivi medicali sono stati assemblati e collocati, nonché inventariato tutto il materiale di consumo.

Sono state realizzate in ambienti dell’Ospedale CHU-MEL un’unità per la diagnostica e il trattamento dei carcinomi del collo dell’utero e la prima Unità di Anatomia Patologica in una struttura pubblica del Benin attrezzata per diagnosi citologiche. Tre giorni sono stati interamente occupati dal corso di perfezionamento che ha visto la partecipazione di 42 professionisti locali fra ginecologi, ostetriche, infermiere e tecnici. Con il coordinamento organizzativo del dott. Gobitti e del referente locale per i progetti dott. Amoussou Guenou, si sono alternati in lezioni frontali e prove pratiche il dott. Sopracordevole, il dott. Canzonieri e il tecnico Cammisuli. Nell’ultima giornata di missione, in occasione della consegna ufficiale delle attrezzature e dell’inaugurazione delle due Unità, si è anche dato avvio all’attività clinica, dispensando le prime visite ginecologiche con l’utilizzo di colposcopio e allestendo i primi esami citologici.

Le donazioni di strutture murarie e di apparecchiature tecnologiche da parte di altri Paesi (in particolare Canada, Svizzera, Giappone) consentono all’ospedale CHU-MEL di collocarsi a un livello superiore alla media nazionale, rimanendo tuttavia ancora lontano dagli standard europei. A risorse materiali basiche fa però da contraltare una spiccata volontà di partecipazione da parte del personale sanitario, che aderisce attivamente ai corsi di aggiornamento e si applica nell’utilizzo di nuove tecnologie. Si respira una diffusa voglia di migliorare che, assieme a un livello di sicurezza sociale superiore rispetto a quello di molti stati africani, rappresenta una buona premessa per la riuscita di programmi di cooperazione. Se continueranno a essere finanziati, anche con il supporto di altri enti o soggetti privati interessati ai programmi di cooperazione internazionale allo sviluppo, i progetti OncoBenin possono continuare a dare il proprio contributo in questo senso.