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Sei con me, la canzone dell'Area Giovani CRO

martedì 7 gennaio 2020

Il brano è nato nel corso di un laboratorio musicale realizzato in collaborazione col cantautore Marco Anzovino e sostenuto da Rincorri la Vita

Sei con me, la registrazione della canzone

“Sei con me” è la canzone realizzata dai ragazzi dell’Area Giovani del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. Si tratta del risultato di un laboratorio musicale, inserito all’interno delle attività educative-narrative che vengono svolte in reparto, e realizzato grazie alla preziosa collaborazione di Marco Anzovino, musicoterapeuta e cantautore pordenonese. Il progetto è stato sostenuto economicamente da Rincorri la Vita Onlus.

Il progetto, che non ha scopo di lucro, è nato con l’obiettivo di permettere ai ragazzi di esprimere i propri vissuti, di creare un momento di condivisione con i propri compagni di reparto, di poter dare un senso alla propria storia di malattia. La musica, quale linguaggio a misura di adolescente, ha permesso loro di raccontarsi in versi e note. C’è chi ha preferito scrivere i propri pensieri, chi ha scelto di riconoscersi nelle parole di altre canzoni. La creazione della canzone è in realtà solo la fine di un più ampio lavoro, che ha visto alcuni dei ragazzi coinvolti in prima persona in ogni fase: dalla scrittura della musica alla stesura dei testi.

È un brano che parla di loro, delle loro vite, dei loro pensieri. Un testo che racconta che ci possono essere le difficoltà e che si può attraversare il buio della notte, ma ciò che è davvero importante è il non sentirsi mai soli. Che siano gli amici, i genitori, i fratelli, i compagni di classe o i medici del reparto, “Sei con me” è una canzone che parla di forza, di amicizia, di supporto.

La canzone è stata incisa il 20 dicembre 2019 nel salone del reparto. Marco Anzovino e i suoi collaboratori (Francesco Guazzoni e Alessandro Pasian per il video, Massimo Rispoli per il mixaggio, Stefano Ciol per la fotografia) hanno allestito uno studio mobile e sono state registrate le parti soliste e i cori, a cui si sono uniti anche alcuni genitori, fratelli e componenti dell’équipe medica. Nessuno di questi è un cantante professionista, ma non è stato un limite: con coraggio e forza, ognuno ha fatto sentire la propria voce, a tratti emozionata, a volte più sicura. Ciò che ha fatto la differenza è stato il bisogno di esserci per comunicare la propria esperienza così come il piacere di sentirsi parte del gruppo.

Per i ragazzi è stato un laboratorio davvero indimenticabile. A conferma di ciò le parole di Matilde: «Mentre cantavo mi sentivo felice, tutte le persone mi guardavano. Quando sono lì sono felice e capisco che è vero che ho sofferto, ma vicino a me ho sempre trovato delle persone che mi vogliono bene e che hanno sempre cercato di aiutarmi nei momenti difficili.»