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Le ricerche più influenti nel 2020

martedì 30 marzo 2021

I nostri ricercatori producono ogni anno molti studi, alcuni dei quali su riviste molto influenti in ambito oncologico: ecco le più rilevanti dell’anno scorso

Quali sono i tipi di tumore e gli approcci terapeutici pubblicati dai ricercatori del CRO nel 2020 e quali hanno avuto più influenza sulla comunità scientifica? Come per i giornali che troviamo in edicola, anche per le riviste scientifiche esistono quelle più o meno prestigiose. Il prestigio di una rivista si misura con il numero di impatto (in inglese impact factor), cioè quante volte la specifica rivista viene citata da altre riviste. Questo è uno dei criteri, benché non il solo, per valutare la qualità e la portata innovativa della ricerca. Abbiamo analizzato la produzione scientifica dei professionisti del CRO nel 2020 e unito le ricorrenze delle parole chiave all’impact factor delle riviste su cui le ricerche sono state pubblicate. Il risultato è la nuvola di termini in immagine, in cui al crescere dell’impact factor cresce anche la dimensione delle lettere.

Tra le ricerche più visibili nel 2020 vi sono quelle svolte sulla leucemia linfatica cronica e sul modo in cui la proteina CD49d possa condizionare il comportamento del tumore e l’efficacia delle attuali terapie. I ricercatori del CRO hanno poi coordinato altri ricercatori italiani nell’analisi dei dati raccolti, per 20 anni, riguardo alla storia clinica dei pazienti con meno di 18 anni e malati di linfoma di Hodgkin, valutando l’efficacia delle terapie utilizzate in modo particolare nei giovani adolescenti. Il CRO ha anche collaborato a uno studio finalizzato ad approfondire quali trattamenti farmacologici, utilizzati nei pazienti che abbiano subito un trapianto di rene causino meno frequentemente come effetto collaterale alterazioni linfoproliferative del sangue. Un altro tema ad alto impatto è stato quello dei tumori del colon retto, in cui i nostri ricercatori hanno partecipato alla raccolta di evidenze sull’efficacia di un nuovo trattamento in pazienti selezionati ammalati di tumore del colon retto in fase metastatica.

Numerose invece sono state anche le pubblicazioni che hanno visto coinvolto l’Istituto nello studio del tumore della mammella: abbiamo scoperto come un gene influenzi la biologia della cellula tumorale e possa condizionare la risposta del tumore a trattamenti di ultima generazione. Nel 2020 sono stati pubblicati i risultati di uno studio che dura da oltre 10 anni e che ha dimostrato come, in pazienti selezionate con tumore della mammella, una sola seduta di radioterapia eseguita in sala operatoria durante l’anestesia (radioterapia IORT, correntemente utilizzata ad Aviano) sia ugualmente efficace come trattamento antitumorale e con minor effetti collaterali rispetto a multiple sedute eseguite settimane dopo l’intervento. Altri due articoli pubblicati hanno dato nuovi suggerimenti per il counselling delle giovani pazienti con tumore della mammella e con mutazioni germinali dei geni BRCA1 e 2, oltre alla scoperta di nuovi geni candidati per aumentare il rischio di sviluppare il tumore della mammella nelle donne sane.

Anche nel 2020 è proseguito l’impegno in un’altra area storica di ricerca, quella dei tumori rari: in particolare, i ricercatori del CRO hanno iniziato a studiare le sostanze del metabolismo nei pazienti con sarcomi in fase metastatica e a correlarle con l’andamento della malattia, oltre a valutare il miglior trattamento dei sarcomi localizzati a livello addominale nella zona retroperitoneale in collaborazione con altri 12 paesi europei. Infine i ricercatori dell’epidemiologia hanno condotto uno studio su più di 7 milioni di pazienti con tumore che ha visto impegnati 17 paesi Europei e i cui risultati potrebbero aiutare a ridurre gli interventi non necessari e a migliorare la qualità di vita dei pazienti ammalati di tumore.

Sono quasi 300 gli articoli pubblicati complessivamente dai ricercatori del CRO nel 2020. Grazie al loro impegno le scoperte fatte nei laboratori dell’Istituto sono accessibili ad altri ricercatori nel mondo, che possono usarle come punto di partenza per nuovi studi. Ed è in questo modo che, grazie a tanti ricercatori, i trattamenti per la cura dei tumori continuano a migliorare.