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Struttura Operativa Complessa

Medicina nucleare

La medicina nucleare è una disciplina la cui specificità risiede nella preparazione e nell’impiego di radiofarmaci per attività di tipo diagnostico e terapeutico. Diversamente dalle tecniche radiologiche e radioterapiche, che utilizzano fasci di radiazioni esterne indirizzate sul paziente per evidenziare una patologia o per curarla, la medicina nucleare introduce nel paziente delle sostanze radioattive in modo da poter "marcare" dall’interno i processi metabolici fisiologici o patologici come quello tumorale. Questi processi possono essere evidenziati da particolari apparecchiature in grado di rilevare la radioattività proveniente dal corpo del paziente (es. Gamma-camera, Tomografo PET-CT). La stessa radioattività, se introdotta nel paziente in quantità maggiori, può essere utilizzata anche come terapia selettiva (radioterapia metabolica).

Il lavoro della Struttura si basa sull’uso appropriato e corretto della radioattività a scopo medico per il quale si erogano prestazioni di diagnostica strumentale e radioterapia metabolica avvalendosi di professionisti esperti, medici nucleari e tecnici di radiologia che seguono un costante aggiornamento scientifico.

La Struttura collabora in stretto rapporto con la Fisica sanitaria per garantire i controlli di qualità delle apparecchiature diagnostiche e fornire tutte le informazioni sulla sicurezza del paziente e dei suoi familiari in merito al rischio connesso all’impiego di radiazioni ionizzanti.

Una parte dell’attività della Medicina nucleare è dedicata anche alla diagnostica ecografica oncologica: indagine di I livello che utilizza ultrasuoni nella diagnosi e nel follow-up dei pazienti oncologici seguiti dall’Istituto.

L’attività della Struttura è distribuita in due sedi:

  • la sede principale al Centro di Riferimento Oncologico, dove vengono eseguite le PET/CT e la Radioterapia metabolica oncologica;
  • la sede satellite dislocata all’Azienda Ospedaliera Friuli Occidentale (ASFO) di Pordenone, dove si concentrano la maggior parte dell’attività scintigrafica tradizionale e l’attività di densitometria ossea.

La diagnostica ecografica è invece equamente distribuita in entrambe le sedi.

 

Indagini e prestazioni caratterizzanti

L’indagine PET/CT in oncologia, in base all’indicazione, viene eseguita con diversi traccianti, il principale dei quali è il Fluorodesossiglucosio (FDG), una molecola radioattiva marcata con il Fluoro18 (isotopo radioattivo che emette positroni) che si comporta come il glucosio: una volta iniettato endovena, entra nelle cellule tumorali permettendo di renderle visibili dal tomografo PET.

L’FDG è un tracciante che può visualizzare la maggior parte delle patologie tumorali, ma presenta alcune limitazioni: talvolta non è in grado di differenziare un tumore da una patologia infiammatoria poiché anche le infiammazioni captano il Fluorodesossiglucosio. Inoltre alcuni tumori non possiedono un elevato metabolismo del glucosio e non possono essere visualizzati con questo tracciante.

Per questo motivo, al Centro di Riferimento Oncologico vengono utilizzati diversi traccianti radioattivi positrone emittenti visualizzabili con la PET per lo studio di particolari tumori:

  • la 18F-Colina per i tumori della prostata, soprattutto se avanzati e nel sospetto di recidiva nei tumori prostatici già operati e radiotrattati;
  • la 18F-Tirosina, un aminoacido radioattivo per lo studio dei tumori cerebrali;
  • la 18F-DOPA per alcuni tipi di tumore neuroendocrino (come il carcinoma midollare della tiroide);
  • il 68Ga-DOTATOC, tracciante particolare prodotto nel laboratorio di preparazione dei radiofarmaci della Medicina nucleare (diversamente dagli altri, prodotti da fornitori esterni) e utilizzato nello studio dei tumori neuroendocrini gastrointestinali.

La PET/CT del Centro di Riferimento Oncologico è a disposizione dell’utenza sanitaria di tutta l’area del Friuli Occidentale (ASFO) e viene utilizzata anche per lo studio di patologie non oncologiche (come le malattie neurodegenerative cerebrali, il morbo di Parkinson e la demenza di Alzheimer) che possono essere studiate con traccianti radioattivi specifici come quelli per l’amiloide, una proteina anomala che si deposita in maniera eccessiva nel cervello di pazienti affetti da demenza di Alzheimer.

La maggior parte dei traccianti radioattivi viene utilizzata per indagini diagnostiche sfruttando il loro decadimento radioattivo con emissione di radiazioni gamma (scintigrafia) o di positroni (PET). Una certa quota di traccianti invece possiede un’energia tale da poter essere utilizzata a scopo terapeutico: i traccianti che emettono radiazioni beta o particelle alfa sono infatti in grado di distruggere le cellule sulle quali vanno a fissarsi, identificando in tal modo la cosiddetta radioterapia metabolica.

A questo scopo in Istituto vengono utilizzati lo Iodio131 per la terapia del tumore della tiroide, e il Radio223 per la terapia delle metastasi ossee da tumore prostatico.

 

Coordinatore del personale TSRM, infermieristico e amministrativo

  • Ilaria Cassan

 

Consenso informato per pazienti

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