Studi clinici

Trial controllato e randomizzato sulla variazione del rapporto neutrofili-linfociti durante anestesia generale "opioid-free" associata a blocchi della parete toracica (PEC I e blocco del piano del muscolo serrato) vs anestesia generale, nelle pazienti con neoplasia mammaria sottoposte a quadrantectomia esterna

Ricercatore principale

Descrizione

Ci sono evidenze scientifiche che dimostrano come l’infiammazione associata al cancro sia un fattore determinante per l’esito della malattia nei pazienti oncologici. Vari indici di infiammazione sono stati esaminati nell’ultimo decennio nel tentativo di migliorare la stratificazione dei pazienti al trattamento e avere un impatto positivo sulla sopravvivenza.Un marker frequentemente usato nella valutazione della risposta infiammatoria sistemica è il rapporto neutrofili-linfociti (NLR), che deriva dalla conta dei neutrofili assoluti e dei linfociti assoluti di un esame emocromocitometrico completo.Molti studi hanno dimostrato che il NLR è elevato nei pazienti con malattia più avanzata o aggressiva (elevato stadio del tumore, maggiore numero di lesioni metastatiche). In quanto tali, questi pazienti possono essere particolarmente a rischio di esiti negativi.

Il valore NLR è pertanto considerato uno dei marker più sensibili di infiammazione e un fattore prognostico per la sopravvivenza globale dei pazienti oncologici. La relazione tra NLR e outcome oncologico è mediata da variazioni immunologiche associate al tumore, pertanto, un aumento del NLR determina una riduzione dell’immunità mediata dai linfociti (alterazione del rapporto CD4+ helpers/CD8 suppressors) e un aumento della produzione di mediatori pro-infiammatori.

In una meta-analisi di 100 studi su pazienti con tumori solidi, valori elevati del NLR a inizio delle terapie oncologiche sono associati a una peggiore prognosi e una diminuzione della sopravvivenza globale: questo effetto è stato osservato in tutti i siti di malattia, inclusa la mammella, e in tutti i sottogruppi e stadi.

In letteratura molti studi hanno documentato l’associazione tra l’utilizzo dei farmaci oppioidi in fase acuta (es. durante l’anestesia generale) e l’aumento del rapporto neutrofili-linfociti. Ciò potrebbe determinare il configurarsi di una temporanea fase di immunodepressione nell’immediato postoperatorio conseguente a un aumento dello stato infiammatorio.

Questo studio clinico intende mettere a confronto due tecniche anestesiologiche per valutare se possano essere associate a diverse variazioni del valore NLR prima e dopo un intervento chirurgico. Considerato che il valore NLR è molto variabile ed è influenzato da fattori noti e non noti, il disegno migliore per valutare le variazione è un trial randomizzato.

Lo studio metterà a confronto due gruppi di pazienti con prima diagnosi di neoplasia mammaria candidate a quadrantectomia esterna, biopsia del linfonodo sentinella ed eventuale linfadenectomia del cavo ascellare, dove si valuterà la variazione del NLR:

  • primo gruppo: costituito da pazienti sottoposte ad anestesia loco-regionale (PEC I e blocco del piano del muscolo serrato) associata ad anestesia generale "opioid-free" (gruppo PECS + AG opioid-free);
  • secondo gruppo: costituito da pazienti sottoposte ad anestesia generale (gruppo AG).

Entrambe le procedure sono correntemente utilizzate in Istituto come protocolli anestesiologici per la gestione del dolore intra e postoperatorio per l’intervento di quadrantectomia esterna, biopsia del linfonodo sentinella ed eventuale linfadenectomia del cavo ascellare. In particolare, si ipotizza che nelle pazienti del "gruppo PECS + AG opioid-free" venga osservato un minore aumento del valore NLR in fase postoperatoria rispetto alle pazienti del "gruppo AG".

Stato

Chiuso all'arruolamento

Patologia

Tumori della mammella