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Gastroenterologia oncologica, trent'anni di avanguardia

venerdì 11 gennaio 2019

Erogate oltre 180 mila prestazioni | Centrali la professionalità degli staff e l’elevato tasso di aggiornamento tecnologico | Cannizzaro: «Grazie a politiche di prevenzione mirate l’incidenza è stata abbattuta del 30%» | Il futuro nello studio del micro bioma intestinale e nella Molecular endoscopic imaging

Cannizzaro 1
 
Aviano (PN), 11 gennaio 2018 – In Italia il cambio di paradigma in Gastroenterologia finalizzato a deviare parte del focus di indagine e prevenzione dall’ambito delle patologie benigne a quello oncologico, avviene una trentina di anni fa.
 
Non è un caso che nello stesso periodo articola operativamente le sue funzioni la Struttura operativa Complessa del CRO dedicata al segmento specifico concepita con l’obiettivo primario di affrontare i tumori dell’apparato digerente e/o di altri organi con un interessamento nel tratto gastroenterico.
 
ECCELLENZA. Un primato condiviso con pochi altri Istituti che ha sempre garantito, accanto all’elevata professionalità degli staff che si sono avvicendati, un tasso di aggiornamento tecnologico davvero significativo. Staff ai quali il Direttore Generale, Adriano Marcolongo, ha rivolto il ringraziamento dell’Istituto, per aver contribuito a «consolidare, sviluppare e innovare in questo specifico settore». Il CRO, come spiega infatti il Direttore della SOC, Renato Cannizzaro, «è punto di riferimento per la video capsula endoscopica l’enteroscopia con singolo pallone, l’esecuzione di ecoendoscopie con FNA, l’endomicroscopia e l’esecuzione dei test di fisiopatologia digestiva in ambito oncologico».
 
LA STRUTTURA. La struttura, costituita da una quindicina tra medici e collaboratori, si occupa principalmente di prevenzione, diagnosi (anche precoce) e stadiazione del tumore mentre il percorso terapeutico è condiviso con le altre SOC dell’Istituto perché «la gestione del Paziente oncologico, anche dopo la diagnosi – dice ancora Cannizzaro – avviene in un contesto multidisciplinare, un lavoro d’équipe in cui si riconoscono specifiche competenze nelle problematiche chirurgiche, radioterapiche e nelle chemioterapie ma che deve trovare anche il gastroenterologo coinvolto direttamente, in collaborazione con gli oncologi, nei trattamenti antiblastici».
 
I NUMERI. I numeri che commentano l’attività trentennale della Gastroenterologia Oncologica sono importanti: oltre 180 mila prestazioni tra cui 31.500 colonscopie, 50 mila gastroscopie e più di 6 mila eco endoscopie in gran parte terapeutiche, 1250 enteroscopie con video capsula e quasi un migliaio di gastrostomie percutanee endoscopiche.
 
PREVENZIONE. Coerentemente con la policy dell’Istituto, anche la SOC di Gastroenterologia Oncologica persegue politiche di prevenzione secondaria particolarmente incisive, «per quanto concerne il tumore colorettale, ad esempio – sostiene ancora Cannizzaro – possiamo già attestare una diminuzione dell’incidenza del 30% circa. Un quota che sale sino all’80% con le neoplasie eredo familiari».
 
QUALITA' DELLA VITA. La qualità di vita nei Pazienti è uno dei punti a maggior sensibilità della SOC, sia nella fase di trattamento della malattia sia in fase avanzata. «Nel primo caso – dice ancora Cannizzaro - gli effetti collaterali a carico e dell’apparato digerente sono affrontati con una diagnostica fisiopatologica avanzata e trattamenti innovativi; nel secondo, con trattamenti endoscopici palliativi».
 
MEDICINA TRASLAZIONALE. La Gastroenterologia Oncologica, grazie a una fitta rete di collaborazioni interne ed esterne all’Istituto, sostanzia il concetto di traslazionalità - portare i frutti della ricerca direttamente al letto del Paziente - con la realizzazione di progetti innovativi finanziati da Ministero della Salute, AIRC, Lilt, Regione e privati.
 
IL FUTURO. Il futuro, secondo Cannizzaro, sta in tre principali direttrici: la collaborazione ad una miglior caratterizzazione delle neoplasie del tratto gastroenterico grazie a genomica e proteomica, l’interazione tra micro bioma intestinale e tumori e la valutazione in vivo dei marcatori neoplastici (Molecular endoscopic imaging). Percorsi che al CRO sono già in atto.
 
Ufficio Stampa | IRCCS CRO Aviano