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Prevenzione ai tumori, lo dice la scienza: niente fumo, dieta mediterranea e attività fisica

giovedì 7 febbraio 2019

Aviano (PN), 7 febbraio – È supportato da studi e ricerche condotte da diversi anni il nesso di causalità che esiste tra stile di vita e durata / qualità relative. Niente sigarette, bevande alcoliche assunte con estrema moderazione, trenta minuti di attività fisica ed alimentazione equilibrata sono gli ingredienti di una semplice ricetta quotidiana alla portata di tutti per limitare le probabilità di ammalarsi di tumore.

Aviano (PN), 7 febbraio – È supportato da studi e ricerche condotte da diversi anni il nesso di causalità che esiste tra stile di vita e durata / qualità relative. Niente sigarette, bevande alcoliche assunte con estrema moderazione, trenta minuti di attività fisica ed alimentazione equilibrata sono gli ingredienti di una semplice ricetta quotidiana alla portata di tutti per limitare le probabilità di ammalarsi di tumore.    

«Circa 100 mila dei 370 mila casi di tumore annualmente diagnosticati in Italia (e 3 mila dei 10 mila in Friuli Venezia Giulia) potrebbero essere evitati – spiega Diego Serraino, Direttore della SOC di Epidemiologia e Biostatistica del CRO – adottando, quotidianamente, una corretta alimentazione accompagnata da adeguata attività fisica. Innescare un cambiamento nei propri stili di vita non è facile, soprattutto quando il cambiamento si inserisce in un più vasto contesto fatto di tradizioni sociali e familiari,  il modo di fare la spesa, di cucinare, di conservare il cibo e di consumarlo. Non solo: il passaggio negli ultimi tre decenni da una dieta di tipo mediterraneo a una dieta dominante di tipo nord americano – il cui valore nutrizionale è chiaramente inadeguato – è stato disastroso per la salute di decine di migliaia di persone. L’epidemia di sindrome metabolica (sovrappeso, obesità, diabete, ipertensione arteriosa) con le conseguenti malattie cardiovascolari (infarto in primis) e tumorali (quali i tumori ella mammella, del colon-retto, dell’utero, della prostata, e del pancreas) è il pesante prezzo che stiamo pagando e continueremo a pagare nei prossimi anni».

Il CRO si occupa di alimentazione da una ventina d’anni; particolare accento è stato posto sulla trasmissione di notizie scientificamente validate e, per questo, concretamente utili all'attuazione di stili di vita capaci di ridurre il rischio di sviluppare tumori. In Istituto esistono strutture dedicate: l'Epidemiologia, capace di realizzare studi scientifici importanti e la Biblioteca Scientifica e per Pazienti, presidio in grado di trasmettere con elevato grado di professionalità quanto disponibile nel mondo della ricerca. Durante gli anni le iniziative di informazione/divulgazione si sono moltiplicate: conferenze al pubblico, attività nelle scuole e, infine, il programma di Patient Education rivolto ai pazienti oncologici, molto interessati al tema dell’alimentazione e degli stili di vita. La prevenzione alimentare è stata al centro di un’iniziativa congiunta tra il CRO ed alcuni Enti locali; a ciò si è aggiunto un programma globale con il coinvolgimento di più discipline nel programma di prevenzione (Epidemiologia, Biblioteca Scientifica e Pazienti, Gastroenterologia, Oncologia medica, Anestesia e Rianimazione) che è caratteristico dei Comprehensive Cancer Centers come il CRO dove la ricerca, la diagnosi e la cura si integrano con la prevenzione e l’educazione sanitaria. L’Istituto, infine, ha portato a termine di recente un grande progetto di sensibilizzazione con un player di riferimento della Gdo per affermare il principio che la salute passa anche dalle attività che ciascuno compie ogni giorno, partendo anche dal fare la spesa. L’iniziativa ha interessato Aviano, Pordenone, Treviso e Padova.

Bike to CRO è invece un progetto in corso promosso dall'A.S. Plais - il circolo ricreativo dei dipendenti del Centro di Riferimento Oncologico – col quale si mira a incentivare l’utilizzo della bicicletta per recarsi al lavoro. Numerosi gli obiettivi: promuovere l’esercizio fisico, contribuire a rendere le strade più sicure e ridurre l’inquinamento. Sul fronte della lotta al fumo da sigaretta, infine, il CRO, in occasione del World Cancer Day 2016, ha interdetto al consumo di tabacco anche le aree all’esterno dell’Istituto (zona detabagizzata). Ma come si traduce in numeri questa ricetta?

Il ritorno ad un’alimentazione varia ed equilibrata, associata a uno stile di vita attivo può fare molto per prevenire i tumori che sono una conseguenza della sindrome metabolica e la dieta mediterranea ne è un valido esempio. Infatti, gli studi scientifici hanno ormai chiaramente dimostrato che l’adesione alla dieta mediterranea è in grado di aumentare la longevità di chi la segue. «Cereali, verdure, frutta, pesce ed olio di oliva – prosegue Serraino – sono noti da diversi anni come l’alternativa salutare ad una dieta troppo ricca di grassi, proteine e zuccheri, la dieta importata dal Nord America. Oggi la dieta mediterranea viene riproposta su basi scientifiche ancora più solide da esperti internazionali che ne studiano i segreti di longevità con obiettivi ben precisi: implementare le conoscenze scientifiche e aprire l’accesso a una cultura del cibo più naturale e più sana rendendola accessibile al consumatore finale».

La dieta mediterranea, e i suoi semplici dettami alimentari, si presenta sempre di più come soluzione ideale per arginare il gravissimo problema dell’obesità, che in Italia affligge oltre il 15% della popolazione adulta (inclusi molti bambini) preludio a malattie gravi che riducono sensibilmente le aspettative e la qualità di vita. È inoltre indiscusso il valore di alta sostenibilità ambientale riconosciuto alla dieta mediterranea legato al minore impiego di carni rosse e alla valorizzazione di pietanze vegetariane e stagionali.

 

Ufficio Stampa | IRCCS CRO Aviano