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Chirurgia Oncologica al CRO, il punto sui tumori ginecologici

giovedì 29 ottobre 2020

Giovedì 29 ottobre è in programma il terzo e ultimo incontro, dedicato ai tumori della mammella

Sarà dedicato allo stato dell’arte della chirurgia senologica al CRO il terzo e ultimo incontro online del corso di aggiornamento per operatori sanitari (medici, infermieri, biologi) chiamati a intervenire nel processo diagnostico e terapeutico dei pazienti affetti da patologie tumorali, in programma giovedì 29 ottobre alle 15:30. Gli incontri sono trasmessi dal Campus del CRO di Aviano, ma la partecipazione è possibile esclusivamente online in videoconferenza (dettagli sul sito del CRO), come previsto dalle limitazioni anti-Covid in vigore. Il corso riconosce crediti ECM per la formazione continua in medicina. Il ciclo di incontri – il primo dedicato ai tumori gastrointestinali, il secondo alla sfera ginecologica, il terzo ai tumori della mammella – nasce dalla stretta collaborazione tra le strutture chirurgiche del Centro di Riferimento Oncologico, nel tentativo di offrire un quadro dei progressi della chirurgia in cui l’Istituto è specializzato e delle innovazioni raggiunte dai suoi team multidisciplinari. Le registrazioni del corso saranno successivamente messe a disposizione degli interessati.

Nel secondo incontro, che si è tenuto giovedì 22 ottobre in diretta streaming dal Campus del CRO di Aviano, il dottor Giorgio Giorda, responsabile della struttura di Chirurgica Oncologica Ginecologica, insieme ai medici Anna Del Fabro e Nicolò Clemente, hanno affrontato le problematiche diagnostiche e terapeutiche chirurgiche dei tumori ginecologici. È stata innanzitutto approfondita la diagnosi ecografica delle masse pelviche con metodologia IOTA (International Ovarian Tumor Analysis), metodo che consente un elevato grado di predittività delle caratteristiche morfologiche delle cisti ovariche senza ricorrere alle più dispendiose tecniche di imaging come la tac o la risonanza magnetica.

Sono state affrontate inoltre le difficoltà che concernono lo screening mediante pap test e test del virus HPV del carcinoma del collo dell’utero, legate soprattutto all’organizzazione di un’indagine per invito della popolazione italiana a livello regionale da parte delle Aziende sanitarie (e quindi non spontaneo): questo screening consente l’identificazione delle lesioni tumorali in uno stadio precocissimo, riducendo gli eccessi terapeutici e l’insorgenza dei tumori cervicali invasivi. Sono stati illustrati infine i passi della diagnostica accurata dei tumori vulvari che, nonostante siano in posizione anatomica visibile, sono di diagnosi spesso tardiva.

Gran parte dell’incontro è stato dedicato al trattamento dei tumori della vulva, dell’ovaio e dell’endometrio, tracciando un excursus storico degli approcci chirurgici fino all’attuale stato di trattamento e la progressiva tendenza a centralizzare questi tumori nei centri di riferimento per massimizzare le probabilità di guarigione e sopravvivenza. Il tumore dell’ovaio, per esempio, necessita di chirurgia aggressiva, multi-organo, e di un team multidisciplinare abituato a trattare questa neoplasia. Le neoplasie della vulva richiedono che l’intervento sia completo e che comprenda, nella maggior parte dei casi, anche l’asportazione dei linfonodi inguino-femorali. Nel caso dei tumori dell’endometrio, infine, si cerca di ridurre il ricorso a chirurgie molto estese e aggressive (simili a quelle dei tumori ovarici) grazie la tecnica del linfonodo sentinella (che il CRO ha introdotto nella pratica clinica dal 2015, secondo centro in Italia), grazie alla quale è possibile selezionare le pazienti in base a una serie di requisiti e modulare la chirurgia, riducendone l’impatto.