News

Identificato un nuovo marcatore per i tumori della testa e del collo

martedì 15 giugno 2021

Pubblicati su EMBO Molecular Medicine i risultati di una ricerca che identifica una molecola di RNA in grado di predire la risposta/resistenza alle terapie mirate

Team testa-collo

I tumori della testa e del collo sono neoplasie che insorgono nella cavità orale, faringea e laringea e contano quasi un milione di nuovi casi per anno nel mondo.

Le principali cause di questo tipo di tumore sono l’infezione da papillomavirus (HPV), il fumo e il consumo di alcool. La causa scatenante del tumore (HPV, fumo e/o alcool) ha anche un significato prognostico, in quanto i pazienti con tumori positivi per HPV hanno in genere prognosi migliore rispetto a quelli derivanti dall’esposizione a fumo e alcool.

Il trattamento dei tumori della testa e del collo prevede l’uso di radioterapia associata a chemioterapia o a una terapia a bersaglio specifico anti-EGFR, il cetuximab, che è meno tossica ma efficace soltanto in alcuni sottogruppi di pazienti. A oggi tuttavia non è possibile determinare in anticipo se il paziente che si sottoporrà al trattamento con cetuximab risponderà o meno a questa terapia.

La struttura di Oncologia Molecolare, diretta dal dott. Gustavo Baldassarre, ha coordinato un lungo studio collaborativo, i cui risultati sono stati pubblicati nei giorni scorsi dalla prestigiosa rivista scientifica internazionale EMBO Molecular Medicine.

In particolare, il lavoro dei ricercatori era mirato a identificare e distinguere, mediante metodiche di biologia molecolare, i tumori che rispondono da quelli che invece resistono alla terapia con cetuximab, aprendo così la strada a una migliore e più efficace personalizzazione delle terapie.

Lo studio rappresenta un importante risultato del gruppo di ricerca traslazionale del Centro di Riferimento Oncologico, che combina l’esperienza di molti professionisti coinvolti nella cura di questi pazienti, nonché degli specialisti di Otorinolaringoiatria e Anatomia Patologica dell’Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone. La collaborazione è stata allargata anche a specialisti di importanti istituzioni nazionali e internazionali, quali Università Cattolica, Policlinico Gemelli di Roma, Università La Sapienza, CNR Milano e MD Anderson Cancer Center di Houston (Texas, USA).

«Da oltre 10 anni lavoriamo per migliorare e personalizzare le cure dei pazienti affetti da tumori della testa e del collo in cura nel nostro Istituto, certi del fatto che soltanto studiando le caratteristiche biologiche e molecolari dei tumori saremo in grado di offrire a ogni paziente la terapia più efficace, migliorando la sopravvivenza e limitando gli effetti collaterali», spiega Gustavo Baldassarre, responsabile della struttura di Oncologia molecolare avianese.

«Questo lavoro ha previsto un lungo studio dei meccanismi molecolari che sono alla base della risposta al trattamento combinato di radioterapia e cetuximab, oltre all’analisi di centinaia di campioni di pazienti che hanno donato il loro tessuto», continua Baldassarre. «In questo modo abbiamo identificato un microRNA, chiamato miR-9, che quando espresso ad alti livelli nel tumore è in grado di proteggere le cellule tumorali dalla morte indotta dalla terapia. Se misurato nei campioni tumorali, può identificare i pazienti che potranno beneficiare del trattamento con cetuximab e quelli che invece saranno resistenti, e che andranno dunque indirizzati a una terapia alternativa».

Lo studio è stato reso possibile grazie al supporto economico della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Salute e dell’AIRC, e grazie all’impegno di Francesca Citron, una giovane e promettente ricercatrice del CRO di Aviano che sta ora portando avanti la sua formazione post-dottorato all’MD Anderson Cancer Center, in Texas, nell’ambito di una stretta collaborazione internazionale e grazie anche al supporto di fondi comunitari “Marie Curie Action".

Nella foto, di archivio e riferita a un periodo pre-Covid, il team coinvolto nello studio.