I 40 anni del CRO raccontati dai quarantenni di oggi
Un convegno celebra l’importante anniversario dell’istituto, fondato nel 1984 e costantemente proiettato al futuro
Il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano compie 40 anni. Lunedì 2 dicembre, nella sala convegni dell’istituto, l’importante anniversario è stato celebrato con un convegno che, senza dimenticare le radici, guarda decisamente al futuro. I 40 anni del CRO raccontati dai quarantenni di oggi il titolo scelto proprio per confermare l’importanza di unire l’esperienza con l’entusiasmo delle nuove generazioni.
Nato nel 1984, fin dal 1991 il CRO è stato riconosciuto dal Ministero della Salute come IRCCS, ovvero Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico pubblico, un centro di alta specializzazione e di rilievo nazionale per l’oncologia. La missione è sviluppare eccellenza nella prevenzione, nella diagnosi, nella cura e nella riabilitazione delle malattie oncologiche.
Un impegno che, nel tempo, si è intensificato in tutti gli ambiti, dalla ricerca alla pratica clinica, portando la struttura ad ampliare l’offerta, in termini di terapie e apparecchiature all’avanguardia. Negli anni l’attività si è sempre più consolidata: oltre alla sede di Aviano, il Centro di Riferimento Oncologico opera anche negli ospedali di Pordenone, San Vito al Tagliamento e Spilimbergo.
“Non va dimenticato, poi, uno degli aspetti centrali, ovvero l’umanizzazione delle cure e la presa in carico multidisciplinare e integrata del paziente, favorendo l’accesso a terapie innovative, con l’obiettivo di offrire una risposta il più possibile su misura a ogni persona”, sottolinea il direttore generale Francesca Tosolini.
“Il CRO si è guadagnato in questi 40 anni un posto importante nel panorama dell’oncologia italiana – dichiara il direttore scientifico Silvia Franceschi - e si prepara a nuove sfide, soprattutto consolidare la sua attrattività per tumori a cui può offrire gli approcci più innovativi e conciliare l’oncologia personalizzata con la salute per tutti”.
QUI le dichiarazioni dell'assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi.
La registrazione integrale del convegno.
LE CERTIFICAZIONI. Il CRO fa parte di Alleanza Contro il Cancro, la più grande rete oncologica nazionale, e partecipa a diversi progetti internazionali per promuovere la condivisione delle conoscenze, ma anche il trasferimento tecnologico. L’istituto, inoltre, ha confermato l’accreditamento come Comprehensive Cancer Center (Centro oncologico integrato, ndr), il prestigioso riconoscimento assegnato da OECI (Organisation of European Cancer Institutes) che, dal 1979, raggruppa i più importanti Centri di ricerca oncologica in Europa e non solo.
Inoltre, l’Unità Senologica ha ricevuto la conferma della certificazione quale Centro europeo di eccellenza rilasciata da EUSOMA (European Society of Breast Cancer Specialists), la società europea degli specialisti del cancro al seno.
L’istituto, poi, ha superato a pieni voti l’esame della commissione di Accredia (l'Ente terzo designato dal Governo alle verifiche, ndr) che ha confermato l'accreditamento ISO 15189 ai laboratori impegnati in attività di diagnostica. Infine, va ricordato il riconoscimento rilasciato da Jacie (Joint Accreditation Committee of ISCT and EBMT), l'unico organismo di accreditamento ufficiale in Europa nel campo del trapianto di cellule ematopoietiche e della terapia cellulare.
LA RICERCA. Come IRCCS, il CRO punta a offrire ai pazienti un accesso coordinato alla diagnosi e alle cure più avanzate, facendo lavorare fianco a fianco il personale che si occupa dell’assistenza e chi opera nella ricerca. Con una media annuale di oltre 300 pubblicazioni, l’istituto è una realtà d’eccellenza, in particolare nell’ambito della genetica e della biologia dei tumori, ma anche nell’epidemiologia, nella prevenzione, nello studio dei tumori solidi (seno, ovaio, polmone e testa/collo) e del sistema linfatico, oltre a quelli associati ad agenti infettivi.
I progetti di ricerca sono principalmente traslazionali, ovvero puntano a garantire, nel più breve tempo possibile, che le scoperte scientifiche abbiano una ricaduta concreta sulle terapie per i pazienti e, nel caso di prevenzione e diagnosi, di mettere a disposizione le conoscenze per la popolazione maggiormente a rischio di sviluppare una neoplasia. Ogni anno, al CRO si gestiscono più di 80 studi clinici volti a verificare l’efficacia di nuovi farmaci e metodi diagnostici anche con il supporto della Biobanca unica regionale presente in istituto.
A livello regionale, il Centro avianese è dal 1998 responsabile del Registro tumori che pubblica ogni anno i dati su incidenza, mortalità e sopravvivenza per tumore in Friuli Venezia Giulia. La ricca biblioteca scientifica e per i pazienti del CRO è particolarmente attiva nelle iniziative d’informazione ed educazione rivolte ai malati e alle loro famiglie.
NUOVI MACCHINARI. Il 2024 coincide anche con il trentennale dell’installazione della radioterapia ad Aviano. Un altro anniversario che il CRO festeggia puntando a migliorare ulteriormente le possibilità terapeutiche a disposizione dei pazienti.
A fine settembre 2024, infatti, è stato avviato l’importante cantiere per la Protonterapia che, entro il 2027, consentirà al CRO di diventare il primo istituto pubblico per la cura dei tumori, e il quarto centro in Italia, a dotarsi di questa strumentazione che, nell’ambito della radioterapia di precisione, rappresenta quanto di meglio la tecnologia possa offrire, garantendo una riduzione degli effetti collaterali e dell’insorgenza di tumori secondari.
Tra le nuove attrezzature, poi, vanno segnalati il tomografo digitale CT/PET per la medicina nucleare e il sistema radiologico telecomandato digitale robotizzato, mentre nel mese di febbraio 2025 entrerà in funzione il nuovo acceleratore per la terapia a fotoni, tutti acquisiti grazie ai finanziamenti europei del PNRR, con l’integrazione di fondi regionali.
LE COLLABORAZIONI. Fin dalla sua inaugurazione, il CRO ha instaurato proficue collaborazioni con le associazioni di volontariato locali e nazionali, ma anche con organizzazioni quali AIRC, AIL o LILT. Ogni anno, i ricercatori dell’Istituto ottengono diversi milioni di euro di finanziamenti grazie a Grant Competitive, mentre oltre 70mila contribuenti scelgono di destinare al Centro avianese il loro 5 per mille, per un importo che supera i 3 milioni di euro.
- IL PROGRAMMA [pdf - 802,62 KB] (il link apre una nuova finestra)