CRO in prima linea nel trattamento dell'angiosarcoma
L'Istituto si conferma leader nazionale nella ricerca e nella cura, ma anche nell’informazione ai pazienti grazie alle nuove linee guida

Prosegue l’impegno del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano nella ricerca, nella cura ma anche nell’informazione ai pazienti nel campo dei Sarcomi, un gruppo di tumori rari (circa l'1% di tutte le neoplasie dell’adulto, ndr) ed eterogenei, che originano dai tessuti connettivi e osteomuscolari.
Diffondere nella popolazione una maggior consapevolezza su queste patologie rare, sui percorsi diagnostici e terapeutici corretti e, soprattutto, sui centri che si occupano della presa in carico multidisciplinare dei pazienti consente di ottenere una maggior serenità nella cura e migliori risultati dal punto di vista oncologico.
L'Oncologia radioterapica, l’Oncologia medica e l’Oncogenetica e oncogenomica funzionale del CRO, con Antonino De Paoli e Sergio Frustaci, sono state tra i fondatori, nel 1997, dell’Italian Sarcoma Group, società scientifica aperta a collaborazioni nazionali e internazionali, pensate proprio per aumentare la conoscenza su queste neoplasie, ancora troppo poco studiate.
Per il trattamento, il Centro avianese può contare su tecnologie radioterapiche all'avanguardia, grazie alla recente installazione di un nuovo acceleratore e alla sostituzione della Tomoterapia con un versione di ultima generazione. Accanto ai macchinari, a fare la differenza è il personale medico, fisico, tecnico e infermieristico altamente qualificato, in grado di somministrare le terapie ai pazienti con accurata precisione, riducendo in modo significativo gli effetti collaterali.
Nell'ambito dei sarcomi, la struttura diretta dal dottor Maurizio Mascarin si distingue anche nel trattamento dei tumori primitivi del cuore, neoplasie particolarmente rare (l’incidenza si attesta tra lo 0,001% e lo 0.3%, ndr), tra le quali la tipologia più frequente è rappresentata dagli angiosarcomi.
Per migliorare le conoscenze su questa forma rarissima di malattia, l’Italian Sarcoma Group ha deciso di lanciare uno studio prospettico che coinvolgerà anche il CRO, con il dottor Federico Navarria dell’Oncologia radioterapica come coordinatore. Per la sua attivazione, un importante contributo è arrivato dalla Fondazione Sofia Nel Cuore, nata nel 2023 per volontà di una giovane ragazza di Genova che era stata seguita dal Centro avianese, in collaborazione con il reparto di Oncologia medica dell’Ospedale Niguarda di Milano, con l’obiettivo di sostenere la ricerca, ma anche l'informazione sull'angiosarcoma.
Oltre a questo nuovo studio, infatti, l’Italian Sarcoma Group, sempre con il contributo dell’associazione Sofia nel cuore, ha di recente realizzato un versione semplificata per i pazienti delle raccomandazioni per il trattamento dell'angiosarcoma (il documento), che erano state pubblicate, lo scorso anno, sulla rivista scientifica Cancer Treatment Review (link). Alla stesura del lavoro ha contribuito il dottor Navarria, già autore, per la parte radioterapica, delle linee guida internazionali, alle quali aveva partecipato anche la dottoressa Angela Buonadonna come revisore per la parte di oncologia medica.
Al CRO, una particolare attenzione è rivolta ai sarcomi dell’età pediatrica e adolescenziale. L’Area Giovani, diretta dalla dottoressa Elisa Coassin, è da anni impegnata nei protocolli italiani ed europei per la cura di patologie come il sarcoma di Ewing, l’osteosarcoma e il rabdomiosarcoma, che colpiscono tipicamente i più giovani.
Infine, dal 3 al 5 aprile a Firenze, il CRO ha parteciparo al XXVIII Meeting annuale dell'Italian Sarcoma Group presentando anche una relazione sul ruolo della radioterapia nei condrosarcomi, tumori che hanno origine da cellule della cartilagine.
Nella foto Federico Navarria, Roberta Maestro (direttore dell'Oncogenetica e oncogenomica funzionale) e Arianna Fumagalli (Oncologia medica) a Firenze