Patologie

Tumori del fegato

Il tumore del fegato è dovuto alla moltiplicazione incontrollata di cellule all’interno del fegato che diventano maligne.

Che cos'è

I tumori maligni primari del fegato originano generalmente dalle cellule proprie dell’organo (epatociti) e si chiamano epatocarcinomi. Questi tumori raramente migrano in altri organi e si diffondono precocemente nel fegato attraverso multiple localizzazioni all’interno dell’organo, i cosiddetti tumori multifocali.

Segni e sintomi

Nelle fasi iniziali l’epatocarcinoma può non dare alcun segno. Con il progredire delle dimensioni della malattia possono comparire sintomi poco specifici, tra i quali dolore alla parte superiore dell’addome (che può irradiarsi anche alla schiena e alle spalle), ingrossamento del ventre, perdita di peso e di appetito, nausea, vomito, sensazione di sazietà, stanchezza, ittero (colore giallo della pelle), colorazione scura delle urine e febbre.

Fattori di rischio e prevenzione

Il principale fattore di rischio è rappresentato dalle infezioni virali croniche (causate da virus epatici di tipo B e C trasmessi attraverso il sangue, i rapporti sessuali o dalla madre al figlio durante la gravidanza). Le epatiti virali spesso sono asintomatiche, anche se la loro presenza è facilmente rilevabile tramite un esame del sangue.

A oggi, l’infezione da virus B si può prevenire con un vaccino che viene somministrato a tutti i neonati ma comunque utile a ogni età. Se l’infezione virale diventa cronica può causare, anche dopo molti anni, la degenerazione tumorale degli epatociti (le cellule del fegato).

Contro l’epatite C sono disponibili farmaci in grado di azzerare la replicazione virale in oltre il 99 per cento dei casi e che dovrebbero nel tempo ridurre il numero di casi della malattia e di conseguenza il numero di tumori.

Altro fattore di rischio è la cirrosi epatica, in cui le cellule del fegato vengono danneggiate e sostituite con tessuto cicatriziale. Anche le aflatossine, sostanze che generalmente si sviluppano in alcuni tipi di muffe, sono considerate fattori di rischio per lo sviluppo di epatocarcinoma. Ulteriori fattori di rischio riconosciuti sono il fumo, l’obesità, alcune malattie a genesi autoimmune come la colangite sclerosante, primitiva o congenita, o il deficit di alcuni enzimi come l’Afa-1-antitripsina o la tirosina.

La migliore prevenzione consiste nell’evitare questi fattori di rischio. I pazienti con malattie croniche del fegato o cirrosi devono rimanere sotto controllo medico e possono sottoporsi a ecografie periodiche per individuare eventuali formazioni tumorali epatiche in fasi più precoci.

Diagnosi

Fondamentale per la diagnosi è la valutazione medica con l’esecuzione di un buon esame obiettivo, al fine di individuare epatomegalia (aumento delle dimensioni del fegato), presenza di ascite (versamento liquido nell’addome) o di sub-ittero/ittero (colorazione giallastra di sclere, cute o mucose).

Gli esami del sangue, comprendenti il dosaggio di transaminasi, bilirubina e dell’Alfa-fetoproteina (AFP), possono orientare verso una patologia tumorale epatica.

Per quanto riguarda gli esami strumentali, generalmente si ricorre all’ecografia addominale (che consente di individuare eventuali lesioni epatiche), alla Tomografia computerizzata (TC) e/o alla Risonanza magnetica (RM) addominale.

Infine, per ottenere una diagnosi di certezza può essere necessaria l’esecuzione di una biopsia epatica: il prelievo di un campione di tessuto epatico, effettuato in anestesia locale sotto guida TC o ecografica. In alternativa, la biopsia epatica può essere eseguita anche durante esami endoscopici o interventi chirurgici. Il tessuto prelevato è sottoposto a esame istologico.

Cure e trattamenti presso il CRO

La diagnosi e la terapia delle patologie tumorali vedono coinvolte numerose figure specialistiche. Al Centro di Riferimento Oncologico tali figure lavorano in stretto contatto tra loro per garantire al paziente una corretta diagnosi (con un ruolo preminente svolto da radiologi, medici nucleari, gastroenterologi e anatomopatologi), il percorso terapeutico più adeguato (medico, chirurgico, radioterapico) e appropriate terapie di supporto (che coinvolgono figure quali anestesisti, cardiologi e dietisti con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei pazienti durante il percorso oncologico).

Nello specifico, le cure e i trattamenti disponibili presso il Centro di Riferimento Oncologico sono il trattamento chirurgico, il trattamento radiologico interventistico, le terapie oncologiche a bersaglio molecolare e immunoterapia secondo le più recenti evidenze scientifiche.

In Istituto è presente il Gruppo aziendale multidisciplinare oncologico (GAMO) Tumori apparato digerente, costituito da specialisti di varie discipline che si riuniscono a cadenza regolare per stabilire indicazioni condivise sul trattamento dei pazienti oncologici.

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